Quasi seimila migranti sono stati soccorsi in 48 ore nel Canale di Sicilia da mezzi della Marina italiana che hanno anche recuperato i corpi di dieci
Quasi seimila migranti sono stati soccorsi in 48 ore nel Canale di Sicilia da mezzi della Marina italiana che hanno anche recuperato i corpi di dieci vittime.
Ultimi, in ordine di tempo, gli arrivi di Pozzallo e Reggio Calabria. A Pozzallo sono arrivate 870 persone, tra cui anche una neonata di tre giorni. A Reggio Calabria dalla Bersagliere sono sbarcati in 779.
Quasi tutte le imbarcazioni di fortuna cariche di migranti partono dalle coste della Libia. Qui la Guardia costiera ha intercettato un gruppo di oltre cinquecento migranti a 60 chilometri da Tripoli, e li ha riportati indietro a Misurata.
Partiti dalla Somalia, dall’Eritrea e dal Sudan, tutti verranno trasferiti in campi di detenzione nel deserto, dove rischiano di restare imprigionati a lungo.
Una speranza, quella di scampare guerra e miseria, spezzata forse per sempre.
“E’ stato un viaggio difficile, abbiamo rischiato la vita, dal Sudan ad Ajdabiya, e poi da lì fino a Tripoli. A ogni passo di questo cammino puoi perdere la vita”.
“Stiamo soffrendo, non lo vedi? Guardaci. Rischiamo le nostre vite. Come possiamo essere contenti di questo? Stiamo soffrendo, stiamo soffrendo. E la gente deve conoscere il nostro dolore”.
Intanto, il premier australiano Abbott, che ha concluso un contestatissimo accordo con la Cambogia per deportare sistematicamente i migranti che arrivano sulle sue coste, rivela l’esistenza di contatti con l’Unione europea.
Secondo Abbott Bruxelles avrebbe manifestato interesse per il metodo applicato dal suo governo, criticato in patria per negare ai potenziali richiedenti asilo politico l’opportunità di esercitare tale diritto, riconosciuto dai Trattati internazionali.
