La misura sarà quindi applicata su tutto il territorio nazionale. Pareri contrastanti tra le comunità autonome nel Consiglio Interterritoriale del Sistema Sanitario Nazionale spagnolo
In Spagna il ministero della Salute imporrà l'uso obbligatorio di mascherine negli ospedali e nei centri sanitari a partire da mercoledì.
L'obiettivo è quello di porre argine all'ondata influenzale e ai casi di Covid.
Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto di Salute Carlos III, l'incidenza globale dell'infezione virale respiratoria si avvicina a 1.000 casi per centomila abitanti, anche se il tasso di ospedalizzazione rimane inferiore a 30 casi per centomila abitanti.
Sempre nel report si evidenzia un aumento della percentuale di positività alla SARS-CoV-2 del 14,3% (13,3% nella settimana precedente). La variante di SARS-CoV-2 identificata nella più alta percentuale di casi nelle cure primarie è XBB.1.5 (un tempo chiamata Kraken) + F456L (53,50%).
Il provvedimento per l'uso obbligatorio delle mascherine è di natura transitoria e resterà in vigore sino a che dura il picco epidemico delle infezioni da influenza e coronavirus.
Mascherina nei centri sanitari
La misura sarà quindi applicata su tutto il territorio nazionale, nonostante il dissenso espresso dalla maggioranza delle comunità autonome nel Consiglio Interterritoriale del Sistema Sanitario Nazionale (CISNS), convocato proprio per affrontare questo tema.
"Abbiamo dato loro 48 ore per presentare i loro contributi e li studieremo. Ma se non c'è un altro accordo, dobbiamo proteggere i cittadini e le comunità che hanno già imposto la misura", ha spiegato l'entourage della ministra della Salute, Mónica García.
Secondo García, si tratta di una "misura efficace e di buon senso, supportata da prove scientifiche e ben accolta dalla popolazione".
Chi ha detto subito sì
La ministra della Salute ha presentato agli omologhi dei dipartimenti regionali di Sanità un documento contenente diverse misure per affrontare i picchi di infezioni respiratorie. Tra queste, l'uso obbligatorio delle mascherine negli ospedali, nei centri sanitari e nelle case di cura.
Alcune regioni autonome, come la Comunità Valenciana, la Murcia, la Catalogna, le Isole Canarie e le Asturie, hanno già accolto l'idea. Anche l'Aragona l'ha implementata, anche se limitandola agli operatori sanitari e ai pazienti nelle sale d'attesa.
In questo modo, e attraverso una dichiarazione di azioni coordinate, l'obbligo sarà esteso a tutto il Paese, in virtù dell'articolo 65 della legge sulla coesione e la qualità del Sistema Sanitario Nazionale, che regola la dichiarazione di azioni coordinate in materia di sanità pubblica e che "obbliga tutte le parti".