Bruxelles accoglie la proposta dell'Austria di "Air Schengen" per Romania e Bulgaria

Il ministro degli Interni austriaco Gerhard Karner si è detto disposto a prendere in considerazione l'adesione di Romania e Bulgaria all'"Air Schengen".
Il ministro degli Interni austriaco Gerhard Karner si è detto disposto a prendere in considerazione l'adesione di Romania e Bulgaria all'"Air Schengen". Diritti d'autore Darko Vojinovic/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Jorge LiboreiroGianluca Martucci
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'Austria ha ammorbidito il suo veto all'adesione a Schengen di Romania e Bulgaria proponendo l'abolizione dei controlli di frontiera negli aeroporti.

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A Vienna sta per scattare il piano "Air Schengen". Il governo austriaco è pronto a fare una parziale marcia indietro sul veto che blocca l'adesione di Bulgaria e Romania all'area Schengen, l'area di libera circolazione in cui è possibile viaggiare senza controlli alle frontiere interne.

Il benestare all'allargamento ai due Paesi dell'Est sarebbe limitato ai controlli in aeroporto. L'austra si esprimerà a favore solo se continueranno a restare in vigore i controlli alle frontiere terrestri.

Della Romania e della Bulgaria nell'area Schengen si parla almeno dal 2011, ma la loro ambizione è stata ostacolata in diverse occasioni. L'ultima è capitata la settimana scorsa, quando il ministro degli Interni austriaco Gerhard Karner ha ribadito la sua opposizione.

Lo stesso Karner ha avanzato la proposta "Air Schengen" solo negli ultimi giorni, lasciando intendere una soluzione vicina al veto austriaco, che attualmente è l'ultimo ostacolo, insieme alla meno insidiosa opposizione del governo olandese, a creare lo stallo.

L'iniziativa austriaca è stata applaudita dalla Commissione europea. "Le cose si stanno muovendo in una direzione positiva, ed è l'aspetto più importante in questa fase", ha dichiarato lunedì pomeriggio un portavoce della Commissione.

Ma l'offerta di Vienna è subordinata ad alcune condizioni.

Karner ha chiesto di triplicare gli agenti di Frontex presenti ai confini esterni e di apportare "miglioramenti tecnici" alle frontiere tra Bulgaria e Turchia e Romania e Serbia. Alla Commissione è stato chiesto di stanziare altri fondi per pagare le infrastrutture di protezione delle frontiere. La Commissione ha precedentemente respinto le richieste di pagare recinzioni e muri, ma è disposta a finanziare le attrezzature di pattugliamento.

Il ministro austriaco ha anche chiesto una maggiore sorveglianza alle frontiere interne di Schengen e un impegno maggiore per la gestione dei flussi dei richiedenti asilo, in particolare di quelli provenienti da Afghanistan e Siria, i due gruppi di nazionalità più numerosi.

Molti richiedenti asilo che attendono l'esame delle loro domande in diversi Paesi dell'Europa centrale sono passati prima dalla Romania e dalla Bulgaria attraverso la cosiddetta "rotta balcanica", secondo alcuni in maniera irregolare.

L'ultimo miglio

La Commissione ha confermato di aver ricevuto la richiesta di Vienna e di essere pronta a esaminarla. "Ci assicureremo che i fondi necessari siano resi disponibili", ha detto il portavoce, senza fornire una stima dei tempi necessari.

Anche un'adesione parziale avrebbe comunque bisogno dell'approvazione unanime di tutti gli Stati membri. La Spagna, che attualmente guida la presidenza del Consiglio dell'Ue, ha manifestato la volontà di tenere una votazione non appena tra i ministri degli Affari interni il sostegno diventerà più evidente.

I Paesi Bassi si sono a lungo opposti all'adesione della Bulgaria per timori legati allo stato di diritto, ma la posizione del governo olandese è più flessibile rispetto al veto austriaco. L'estrema destra di Geert Wilders ha però vinto sonoramente le ultime elezioni, e non è chiaro quale posizione assumerà il prossimo governo.

In Romania il primo ministro Marcel Ciolacu ha già dato istruzioni al suo ministro degli Interni di portare i negoziati a una "conclusione positiva".

"I romeni non dovranno più fare lunghe code per volare all'interno dell'Ue: abbiamo lavorato duramente negli ultimi mesi per arrivare a questo punto e sono grato a tutti coloro che si sono battuti per la Romania", ha scritto su Facebook.

Il suo omologo bulgaro, Nikolay Denkov, ha reagito con cautela, basandosi sul fatto che la proposta dell'Austria è la sua "posizione negoziale, non il risultato finale".

Denkov ha dichiarato ai media bulgari che la Bulgaria si conformerà solo alle regole generali europee" richieste per Schengen, senza adattarsi alle richieste ulteriori che prescindono dall'adesione all'area di libera circolazione.

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