Regole più severe per sospendere i visti di ingresso nell'Ue

Persone in fila al valico di frontiera di Maljevac, tra Bosnia e Croazia, martedì 27 dicembre 2022.
Persone in fila al valico di frontiera di Maljevac, tra Bosnia e Croazia, martedì 27 dicembre 2022. Diritti d'autore Edvin Zulic/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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Di Mared Gwyn JonesVincenzo Genovese
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La Commissione europea chiede regole più severe sulla sospensione dei visti di ingresso nell'Ue, per migliorare la sicurezza dei Paesi membri

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La revisione delle norme darà alla Commisione una maggiore flessibilità per sospendere temporaneamente i programmi di esenzione dal visto adottati dagli Stati membri, anche nei casi di aumenti massicci e improvvisi degli arrivi di persone migranti nell'Ue.

Il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas ha affermato che il regime di esenzione dai visti porta "enormi benefici", ma anche che l'Ue deve garantire non sia "usato in modo improprio".

"L'anno scorso abbiamo avuto circa 150mila richieste di asilo da cittadini provenienti da Paesi esenti da visto"
Ylva Johansson
Commissaria europea agli Affari interni

Timori sui visti

Il timore infatti è che che i cittadini di alcuni dei sessanta Paesi che hanno accesso senza visto all'Unione Europea possano approfittarne per trasferirsi irregolarmente in uno dei 27 Paesi e successivamente chiedere asilo.

"L'anno scorso abbiamo avuto circa 150mila richieste di asilo da parte di cittadini provenienti da Paesi esenti da visto, e naturalmente si tratta di un numero enorme. Questo non è certo il modo in cui si dovrebbe utilizzare l'esenzione dal visto", ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson.

Per questo, la Commissione propone tre misure: espandere le motivazioni adducibili per la sospensione, aumentare la durata delle procedure per rimediare alle situazioni problematiche, rafforzare il monitoraggio sui Paesi esenti da visto.

Le norme più severe sulla sospensione dei visti mirano anche a contrastare i cosiddetti programmi di "cittadinanza" offerti da alcuni Paesi terzi. "Ci sono Paesi che hanno un regime di esenzione dal visto con l'Ue e che vendono passaporti e cittadinanze, a prezzi piuttosto bassi, a persone che rappresentano un potenziale rischio per la sicurezza dell'Unione Europea", sostiene la commissaria Johansson.

Rimpatri e rafforzamento delle frontiere

A questo proposito, i commissari hanno ribadito l'importanza di garantire il rapido rimpatrio dei migranti irregolari che rappresentano un "rischio per la sicurezza" nell'Unione. Dichiarazioni che seguono di pochi giorni l'attentato di Bruxelles, commesso da un cittadino tunisino segnalato alle autorità per la sua potenziale pericolosità.

L'esecutivo comunitario ha anche presentato un "piano d'azione" per affrontare il crescente numero di migranti irregolari diretti in Europa attraverso la rotta del Mediterraneo orientale, che prevede il rafforzamento della gestione delle frontiere e la cooperazione con i Paesi di transito e di origine.

"Dobbiamo intensificare gli sforzi per poter rimandare le persone nel proprio Paese d'origine", ha affermato Johansson. "Non ci sarà alcuna politica di migrazione e di asilo nell'Unione Europea senza una significativa cultura del rimpatrio", ha detto il vicepresidente Schinas.

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