Gli Stati dell'Unione europea discuteranno di un possibile allargamento a nuovi Paesi nei vertici in programma a Granada. Ma resta il nodo delle regole comunitarie da modificare
Per l'Unione europea sembra essere arrivato il momento di allargarsi. L'ingresso di nuovi Stati membri nel blocco comunitario ha cominciato a prendere piede con la guerra in Ucraina, anche per contrastare l'influenza russa sull'Europa orientale.
Se ne parlerà in due vertici previsti il 5 e 6 ottobre nella città spagnola di Granada, uno della Comunità politica europea, l'altro, informale, dei capi di Stato e di governo dell'Ue.
Regole da cambiare
Ma mentre Ucraina Moldova e Paesi dei Balcani occidentali bussano sempre più insistentemente alle porte dall'Unione, dall'interno è chiaro che alcune regole devono cambiare prima di accogliere nuovi partecipanti nel progetto europeo.
"Dovranno essere riorientate le grandi priorità di spesa per l'agricoltura e la coesione", spiega a Euronews Fraser Cameron, analista dell'European Policy Centre.
"Perché se l'Ucraina entrasse senza modifiche, assorbirebbe la maggior parte delle risorse del bilancio e molti Stati membri non lo accetterebbero. Sul bilancio dell'Ue ci sarà un negoziato complicato per decidere chi paga o riceve e quanto, e quali sono le priorità".
Un'altra questione molto dibattuta riguarda il sistema di voto all'unanimità fra i Paesi dell'Unione, necessario per le decisioni in materia di politica estera e fiscale.
L'Europa a più livelli
Nelle precedenti tornate di allargamento, la regola non è stata modificata nonostante l'aumento degli Stati da mettere d'accordo. Ora, invece, un rapporto presentato da Francia e Germania prevede diverse possibilità, tra cui il passaggio al voto a maggioranza qualificata e un'Europa a cerchi concentrici, con diversi livelli di adesione.
Non tutti, però, sono d'accordo. L'eurodeputato rumeno di Renew Europe Vlad Gheorghe, ad esempio, non vuole 'Paesi di seconda classe nell'Ue'. "Ho sentito molti discorsi anche qui a Bruxelles sull'idea di avere Paesi di prima classe e Paesi di più recente ingresso come membri di seconda classe. È una cosa molto negativa, una pessima idea.
Al di là dell'esito della discussione di Granada, la strada per l'ingresso di qualsiasi nuovo membro è lunga, tortuosa e costellata di riforme da intraprendere.
Un percorso complicato, a maggior ragione se il Paese in questione è impegnato in una guerra: l'aspirazione dell'Ucraina di un'adesione rapida sembra, al momento, un desiderio proibito, nonostante il fatto che i colloqui formali potrebbero cominciare entro la fine dell'anno.