Elezioni europee 2024, parte il conto alla rovescia: i temi principali

Le elezioni europee si terranno dal 6 al 9 giugno 2024
Le elezioni europee si terranno dal 6 al 9 giugno 2024 Diritti d'autore AP Photo/Bob Edme
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Di Lauren ChadwickVincenzo Genovese
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A un anno dall'appuntamento con le urne, più della metà dei cittadini mostra interesse, secondo un sondaggio di Eurobarometro. Guerra in Ucraina, costo della vita e lotta al cambiamento climatico i temi più caldi di confronto

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A un anno di distanza dalle elezioni europee, i partiti politici dell'Ue stanno già iniziando a preparare i loro programmi, mentre un sondaggio di Eurobarometro segnala che il 56% dei cittadini dell'Unione si dice interessato all'appuntamento elettorale, e che la popolazione sembra più incline a votare alle elezioni europee del 2024 di quanto non lo fosse prima delle ultime elezioni, nel 2019.

Allora l'affluenza era aumentata di 8 punti percentuali rispetto alla tornata precedente, attestandosi comunque poco oltre la metà dell'elettorato: 50,66%, con risultati particolarmente bassi in Portogallo (30,75%), Cechia (28,72%) e Slovacchia (22,74%).

"Le campagne elettorali si svolgeranno principalmente nel contesto nazionale di ciascuno Stato membro", prevede Johannes Greubel, analista politico all'European Policy Centre. "Ma penso che una serie di questioni chiave saranno discusse in tutta l'Ue".

La guerra in Ucraina

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha scatenato una rapida reazione da parte dell'Unione Europea, che ha sostenuto finanziariamente Kiev e sanzionato Mosca.

La guerra ha anche causato la crisi energetica dello scorso inverno, quando la Russia ha tagliato le sue esportazioni di gas verso l'Ue, impresso un'accelerazione al processo di adesione di alcuni Stati, tra cui l'Ucraina stessa, che è diventato un Paese candidato a giugno 2022.

Per tutti questi motivi, il conflitto sarà un tema di campagna elettorale, tra chi sostiene la linea attuale dell'Ue e chi contesta l'invio di armi o auspica un comportamento più neutrale.

Camino Mortera-Martinez, capo dell'ufficio di Bruxelles presso il Centre for European Reform, ritiene che molti partiti politici europei concordano nel sostegno all'Ucraina, ma divergono su altre questioni correlate: l'energia, l'allargamento dell'Ue, la politica di difesa.

"La mia ipotesi è che il tema di come difendere l'Europa sarà importante nella campagna. Ma non sposterà troppo gli equilibri, perché la maggior parte dei partiti tradizionali ha più o meno la stessa opinione: che l'Ue dovrebbe investire maggiormente sulla difesa".

Péter Krekó, direttore esecutivo del think tank Political Capital, con sede a Budapest, affermato che i gruppi politici europei trarranno vantaggio da una maggiore fiducia nell'Ue da parte dei cittadini nel periodo della guerra.

"Abbiamo motivo di essere cautamente ottimisti sullo stato delle cose nell'opinione pubblica dell'Unione europea, poiché la maggior parte dei sondaggi indica una crescente fiducia all'interno dell'Unione europea".

Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
Una manifestazione in favore dell'Ucraina a Bruxelles, 23 giugno 2022Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.

Il cambiamento climatico

Il cambiamento climatico sarà probabilmente ancora una volta una parte importante delle discussioni politiche, affermano gli analisti.

L'Ue sta procedendo nell'approvazione dei fari file legislativi che compongono il pacchetto Fit for 55, che mira a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Ville Niinistö, eurodeputato dei Verdi finlandesi, ha dichiarato a Euronews che è importante che il suo partito si concentri su soluzioni ecologiche per l'economia, il lavoro e l'industria.

"La cosa interessante è che abbiamo sempre più membri della comunità imprenditoriale dalla nostra parte, quindi possiamo effettivamente discutere anche con i partiti di destra moderata: il business sta guardando sempre più alle soluzioni green".

Il cambiamento climatico è stato un tema importante nelle elezioni del 2019 e sarà probabilmente discusso anche nel contesto della recente crisi energetica dell'Ue, con i leader europei che spingono per una maggiore autonomia sul mix energetico del blocco.

La quota di energia rinnovabile nell'Unione si è attestata al 22,2% nel 2021, con una crescita solo modesta rispetto all'anno precedente, secondo l'Agenzia europea dell'ambiente. L'obiettivo del 40% prodotto da fonti rinnovabili entro il 2030 richiede dunque "una profonda trasformazione del sistema energetico europeo", secondo l'agenzia.

La gestione dei flussi migratori

Oltre alla guerra in Ucraina e alla transizione ecologica, la politica migratoria sarà un argomento senza dubbio importante per i partiti durante le campagne elettorali.

Il Partito popolare europeo sembra prendere posizioni sempre più nette al riguardo, appoggiando l'utilizzo di fondi europei per la costruzione di muri alle frontiere esterne dell'Unione, come richiesto da alcuni Stati membri: per il momento una linea rossa da non oltrepassare, secondo la Commissione europea.

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Anche la migrazione attraverso il Mediterraneo è tema caldo, soprattutto nei Paesi di primo ingresso come Italia e Grecia. Gli approdi sulle coste meridionali dell'Ue aumentano, e con essi anche i morti in mare: il primo trimestre del 2023 è stato quello con più decessi negli ultimi sei anni, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni.

Anche in questo caso ci sono lavori in corso: Consiglio e Parlamento europeo stanno discutendo le diverse parti del Pact on Migration and Asylum, il maxi-pacchetto legislativo sul tema proposto dalla Commissione nel 2020. 

Secondo Mortera-Martinez i paesi dell'Ue cercheranno probabilmente di raggiungere un accordo complessivo prima delle elezioni, in modo che l'argomento non domini anche le campagne elettorali.

Krekó, invece, vede l'argomento come centrale e il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber pronto ad adottare una "politica intransigente" come strategia elettorale. 

L'impatto del Qatargate

Anche se lo scandalo di corruzione che ha colpito il Parlamento europeo sembra progressivamente sgonfiarsi, con le persone coinvolte tutte scarcerate, la sua eco potrebbe farsi sentire alle urne tra un anno. 

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“Gli eurodeputati devono dimostrare che non ci sarà spazio per la corruzione. Tutto deve essere più trasparente. È necessario un maggiore controllo etico all'interno del Parlamento, e questo processo deve terminare prima delle elezioni", dice Ville Niinistö.

La presenza dello scandalo nel dibattito politico dipenderà soprattutto dal fatto che ci siano o meno nuovi aggiornamenti, nuove figure coinvolte o nuove misure da parte dell'Eurocamera contro la corruzione.

"Se questo scandalo non viene affrontato adeguatamente, ci saranno alte possibilità che i partiti populisti lo utilizzino per cavalcare le loro battaglie euroscettiche", sostiene Johannes Greubel.

Nell'ultimo Eurobarometro, del resto, il 37% degli intervistati ha affermato che  la difesa della democrazia dovrebbe essere il valore più importante da difendere per il Parlamento europeo. Difficile farlo senza la fiducia di chi vota gli europarlamentari.

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