Caos libanese e le minacce dell'Unione europea

Images
Images Diritti d'autore Afptv
Di Jack Parrock
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Bruxelles pensa ancora di poter imporre sanzioni a Beirut se non si faranno le riforme. Il paese però è economicamente allo stremo

PUBBLICITÀ

La devastante esplosione al porto di Beirut. Ha anche trasformato il panorama politico libanese. Accuse di corruzione e mancanza di trasparenza sono già state mosse al governo del primo ministro Najib Mikati. Un esecutivo che nat da pochi giorni.

L'Unione europea potrebbe ancora prendere in considerazione l'imposizione di sanzioni a quei politici libanesi che bloccano i progressi del nuovo governo definendo la crisi libanese un disastro con cause endogene .

Christophe Grudler - eurodeputato francese, Renew Europe:  "Dobbiamo essere molto veloci. Ora chiediamo sanzioni forti perché se ci sono sanzioni forti, sarà più facile per il governo o altre parti della società in Libano essere più trasparenti. Siamo d'accordo anche con la revoca dell'immunità parlamentare.'"

L'inflazione in Libano è stata di quasi l'85 per cento l'anno scorso e i prodotti quotidiani sono 4 volte più costosi di 2 anni fa. Ma il nuovo governo sta ora discutendo se debba o meno prendere un prestito dal Fondo Monetario Internazionale di quasi 1 miliardo di euro - il governo precedente lo aveva  accettato.

Il capo della politica estera dell'UE Josep Borrell ha dichiarato al Parlamento europeo che il modello economico del Libano si è infranto, il momento delle sanzioni però è passato perché i politici libanesi hanno formato un governo il 10 settembre.

Prendendo atto della formazione del governo libanese dopo oltre un anno di stallo politico, il Parlamento europeo a Strasburgo ha emesso una risoluzione in cui afferma che i governi europei non possono ancora fare pressione sul paese.

Julien Barnes-Dacey ) Direttore del programma Medio Oriente e Nord Africa; ECFR:  "La maggior parte degli europei ora, concederà al governo un po' di tempo. Daranno ai libanesi il beneficio del dubbio e vedranno se Beirut può effettivamente attuare quelle riforme necessarie a garantire questo prestito del FMI. E penso che francamente le richieste europee oggi siano molto inferiori rispetto a quelle di sei mesi fa. Questo è solo un governo semi-funzionante e non credo possa fare quel tipo di riforme radicali di cui parlavamo 6 mesi fa."

È comunque ampiamente ammesso che il Libano avrà bisogno di molto più denaro di quanto anche il prestito del FMI fornirà per riportare la sua economia alla stabilità.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Summit in Slovenia: sei paesi dei Balcani bussano alla porta dell'Ue

L'Ue raggiunge un "accordo politico" per sanzionare i coloni israeliani estremisti

Lo show "On Air" lancia la copertura elettorale di Euronews, svelando un sondaggio esclusivo