Clima: cinque grandi cambiamenti avvenuti dopo l'Accordo di Parigi

La velocità del passaggio al solare ha superato le aspettative.
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Di Angela Symons
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Dall'energia solare alla mobilità elettrica, questo studio ci dà cinque motivi di nutrire buone speranze per il clima.

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L'ansia per il cambiamento climatico è ai massimi storici, ma la speranza non è perduta. Un nuovo studio afferma che dall'Accordo di Parigi, firmato nel 2015, sono avvenuti cinque importanti cambiamenti.

Sebbene termini come decarbonizzazione e "zero emissioni" siano entrati a far parte del linguaggio quotidiano, non è sempre stato così. Riconoscendo i progressi compiuti nell'ultimo decennio, possiamo capire dove siamo migliorati e cosa rimane da fare.

Ecco cinque grandi miglioramenti in ambito climatico, secondo lo studio dell'istituto tedesco no-profit NewClimate Institute.

5. Il discorso sul cambiamento climatico è diventato mainstream

Un decennio fa, solo una parte della società era significativamente consapevole e preoccupata dei cambiamenti climatici.

Negli ultimi anni la situazione è cambiata radicalmente. Nel 2014, un sondaggio della BBC su 17 Paesi del mondo ha mostrato che il 40% degli intervistati percepiva il cambiamento climatico come un problema serio. Nel 2020, questo numero è salito al 60%.

Il tema è ormai centrale in tutto il mondo. La crescente copertura mediatica delle questioni climatiche, insieme alla loro inclusione nei programmi scolastici, ha fornito ai cittadini una conoscenza delle cause del cambiamento climatico e dei suoi impatti sulla vita quotidiana.

4. La maggior parte dei Paesi punta all'obbiettivo "zero emissioni"  e le previsioni di aumento della temperatura sono più basse

Dai governi alle grandi imprese, gli obiettivi di "zero emissioni" sono ormai onnipresenti. Nel 2015 solo un Paese, il Bhutan, aveva fissato tale obiettivo. Ora oltre 90 Paesi, che rappresentano quasi l'80% delle emissioni globali, vi hanno aderito.

In passato, il dibattito politico si concentrava sulle riduzioni delle emissioni e sui compromessi tra settori e Paesi, osserva il NewClimate Institute. Ma un'economia completamente decarbonizzata è ora una possibilità considerata seriamente dai governi di tutto il mondo.

Sebbene la strada da percorrere per ottenere queste riduzioni e rimanere entro il limite di 1,5°C sia ancora lunga, la curva delle emissioni prevista si è appiattita. Nel 2015 si prevedeva un aumento della temperatura di 3,6-3,9°C entro il 2100. Oggi questa proiezione è scesa a 2,7 C.

3.Le aziende sono sotto pressione per agire sul clima

Prima dell'Accordo di Parigi, il cambiamento climatico era un argomento di nicchia nel mondo del business. Ora invece molte aziende divulgano i loro impatti sul clima. Alcune sono persino obbligate per legge a farlo. Nel tentativo di migliorare la propria immagine, le aziende cercano opportunità di emettere meno carbonio.

La domanda di investimenti sostenibili è in aumento. Secondo PwC, nel 2021 l'84% dei proprietari di asset a livello globale ha dichiarato di attuare o valutare strategie di investimento sostenibili, rispetto al 53% circa di tre anni prima.

E dato che i cittadini e i governi sono sempre più attenti alle campagne di greenwashing, è sempre più difficile per le aziende fare finta di niente. Per quelle che ci provano, le cause legali sul clima sono un rischio molto serio.

2. Le energie rinnovabili sono ora più economiche dei combustibili fossili

In passato, le fonti rinnovabili non potevano competere con i combustibili fossili in termini di costi o di approvvigionamento. Negli ultimi anni le cose sono cambiate.

I sistemi energetici stanno passando a modelli flessibili e decentralizzati che includono l'energia eolica, solare e idroelettrica.

La velocità di questa transizione ha superato le aspettative: secondo l'IPCC, il costo dell'energia solare, dell'eolico onshore e offshore è sceso del 60-90% negli ultimi 10 anni. Le nuove energie rinnovabili sono ora più economiche dei nuovi combustibili fossili nel 90% del mondo.

Per ogni dollaro (0,91 euro) investito in combustibili fossili, oggi si spendono 1,70 dollari (1,55 euro) in energia pulita. Cinque anni fa, questo rapporto era di 1:1, secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE).

1. L'elettrificazione degli edifici e dei trasporti sta progredendo rapidamente

Dalle auto elettriche alle pompe di calore, l'elettrificazione è diventata centrale nella strategia mondiale di decarbonizzazione.

Le auto con motore a combustione sono in fase di dismissione in diversi Paesi e regioni, tra cui lo Spazio economico europeo (CEE), il Canada, il Cile e vari Stati degli USA, una politica che sarebbe stata inconcepibile un decennio fa.

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I punti di ricarica per i veicoli elettrici, l'accessibilità economica e l'elevato numero di autovetture in circolazione necessitano ancora di molti miglioramenti. Ma i progressi nell'immagazzinamento delle batterie stanno iniziando ad affrontare alcune di queste barriere. Negli ultimi 10 anni, le batterie agli ioni di litio sono diventate commercialmente redditizie e il loro costo è sceso dell'80%.

Le pompe di calore stanno contribuendo alla decarbonizzazione delle nostre case, grazie agli incentivi finanziari ora disponibili in oltre 30 Paesi che rappresentano più del 70% dell'attuale domanda globale di riscaldamento. Le vendite in Europa sono aumentate del 38% dal 2013 al 2022. Le pompe di calore vengono sperimentate sempre più spesso anche in ambito industriale.

L'innovazione e gli investimenti stanno inoltre contribuendo a decarbonizzare settori molto inquinanti come il trasporto marittimo e l'industria pesante. L'acciaio all'idrogeno, le navi elettriche e i carburanti a basso contenuto di carbonio sono tra i maggiori sviluppi.

Nonostante tutti questi progressi, "la stessa crisi climatica sta accelerando ad un ritmo sempre più veloce", affermano gli autori dello studio.

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