La siccità eolica può mettere a rischio la crescita della produzione energetica?

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Di Tokunbo Salako
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L'industria eolica nel Mare del Nord è in rapida crescita. L'obiettivo è che l'eolico off-shore generi 65 gigawatt, l'equivalente di 30 reattori nucleari, entro la fine di questo decennio. Ma cosa succede quando la velocità del vento diminuisce?

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Diversi Paesi dell'Unione europea stanno attuando piani ambiziosi per trasformare il Mare del Nord in una centrale energetica verde. L'industria eolica nella regione è in rapida crescita, ma la cosiddetta siccità eolica può mettere a rischio questa crescita? 

Il porto di Esbjerg, sulla costa danese del Mare del Nord, è l'epicentro del boom dell'energia eolica off-shore in Europa. Bruxelles sta spingendo sulle energie rinnovabili come l'eolico per mantenere le promesse sul clima, ma anche per liberarsi dalla dipendenza dagli idrocarburi russi.

"La domanda sta esplodendo: abbiamo già resistrato il sold out per il 2025 - dice Jesper Bank, direttore commerciale del porto di Esbjerg -. I governi e le grandi compagnie sono ambiziosi. Sappiamo che c'è domanda di eolico offshore. E sarà molto stabile per i prossimi otto, dieci anni".

Non è difficile intuire perché sia stato scelto il Mare del Nord. È uno dei luoghi più ventosi del pianeta. L'obiettivo è che l'eolico off-shore generi 65 gigawatt, l'equivalente di 30 reattori nucleari, entro la fine di questo decennio. Ma cosa succede quando la velocità del vento diminuisce? Il riscaldamento globale fa sì che questo accada più spesso.

"Il cambiamento climatico può avere un impatto sulla variabilità del vento - dice Matti Juhani Koivisto, ricercatore del Dtu Wind and Energy Systems -. C'è molta incertezza tra i modelli. Ma sembrano mostrare un leggero aumento della variabilità, in particolare una maggiore siccità eolica".

Tra luglio e settembre 2021 Regno Unito e Irlanda hanno registrato velocità del vento ben al di sotto della media. Se questo si ripetesse anche quest'anno, che impatto potrebbe avere sulla nostra sicurezza energetica? "Siamo già preparati, perché lo vediamo già ora, abbiamo dei modi per gestire la situazione - dice Koivisto -. E anche se in futuro dovesse diventare un evento più frequente, abbiamo le tecnologie per farvi fronte".

Per far fronte agli imprevisti l'industria cerca di rendere le turbine sempre più efficienti. "Con velocità del vento più basse le turbine producono meno potenza - dice Kenneth Thomsen, capo divisione di Dtu Wind Turbine Design - ma possiamo cambiare il progetto in modo da avere un rotore più grande rispetto al generatore e quindi raggiungere prima la potenza nominale, con una velocità del vento più bassa. Questo significa produrre una potenza più costante, anche a velocità del vento inferiori".

Nei prossimi anni la capacità di misurare e valutare la variabilità del vento sarà fondamentale. Disporre di dati affidabili sulla siccità eolica sarà fondamentale per una gestione efficace. L'eolico è solo una componente di un più ampio sistema energetico europeo rinnovabile. "Abbiamo alcune prove che i periodi di siccità potrebbero diventare un po' più frequenti in futuro - dice Koivisto -. Dobbiamo essere preparati ad affrontarli".

Marzo 2023 è stato il secondo più caldo mai registrato

A marzo, secondo i dati del servizio sui cambiamenti climatici di Copernicus, le temperature sono state di 0,5 gradi centigradi superiori alla media 1991-2020. Un dato che rende lo scorso marzo il secondo più caldo mai registrato.

Copernicus Climate Change Service implemented by ECMWF
Marzo 2023 è stato il secondo più caldo mai registratoCopernicus Climate Change Service implemented by ECMWF

Se osserviamo la mappa delle anomalie di temperatura, possiamo vedere quanto sia stato più caldo in un'ampia area del pianeta. Sono stati registrati molti nuovi picchi massimi: a fine mese ad Agadir la temperatura è arrivata fino a 38,9 gradi. All'inizio del mese a Wuhan, in Cina, la temperatura ha raggiunto i 26 gradi, 12 gradi sopra la media del periodo.

Nel frattempo ha fatto più freddo in alcune parti degli Stati Uniti occidentali e del Canada. Il 27 marzo a San Francisco il termometro è sceso fino a 5,5 gradi, il valore più basso mai registrato in quel giorno dal 1898.

Passiamo ora ai dati sulle precipitazioni. In Europa, tutte le aree in blu su questa mappa sono state più umide della media il mese scorso: a ovest soprattutto Irlanda e Francia, a est la Russia.

La Turchia ha registrato le precipitazioni più elevate, mentre nella maggior parte dell'Europa meridionale ha piovuto o nevicato meno della media. L'anomalia delle precipitazioni è parzialmente rispecchiata dalla mappa delle anomalie dell'umidità del suolo. Il suolo in gran parte della Penisola Iberica è molto più secco rispetto alla media di marzo.

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