Hollywood, stop allo sciopero degli sceneggiatori: trovato un accordo sul contratto collettivo

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Image Diritti d'autore Mary Altaffer/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Michela Morsa
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Ora dovrà essere votato dagli iscritti per essere ratificato

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Lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood è finito, per ora. Dopo oltre quattro mesi di sciopero, indetto principalmente per chiedere migliori salari e una regolamentazione dell'uso dell'intelligenza artificiale nei processi di scrittura, il sindacato ha annunciato di aver raggiunto un accordo provvisorio con l'Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi. 

L'accordo, approvato dagli organi direttivi della Writers guild of America (Wga), che l'hanno definito "eccezionale, con vantaggi e tutele per gli iscritti di ogni settore", dovrà ora essere votato dagli 11.500 iscritti per poter essere ratificato. Il voto si terrà tra il 2 e il 9 ottobre. 

Avendo revocato lo sciopero, gli autori potranno tornare al lavoro durante il processo di ratifica ma questo, specifica il sindacato, "non pregiudica il diritto dei membri di prendere una decisione finale sull'approvazione del contratto". 

Ora i produttori cercheranno di raggiungere un accordo anche con la categoria degli attori, che si erano uniti allo sciopero lo scorso luglio. 

L'Accordo

L'accordo ha un valore minimo di tre anni. Prevede un aumento progressivo della maggior parte dei salari minimi: +5% alla ratifica del contratto, +4% nel 2024 e +3,5% nel 2025. 

Inoltre, le piattaforme di streaming saranno tenute a pagare agli sceneggiatori un bonus basato sulla percentuale di abbonati attivi che guardano la serie tv o il film scritto da loro, sia negli Stati Uniti che all’estero.

Nel contratto è stato inserito anche un punto sul numero minimo di sceneggiatori obbligatori per ciascuna tipologia di programma, serie o film: un successo per la Wga, considerando che le società di produzione cinematografica sono state categoricamente contrarie fino all'ultimo. 

Infine l'accordo regola per la prima volta l'utilizzo di software di intelligenza artificiale, vista come una minaccia al lavoro autoriale. Le parti hanno concordato che l'Ia non potrà scrivere o riscrivere materiale letterario. In caso contrario tale materiale non sarà considerato originale, e non potrà essere utilizzato per minare il credito o i diritti di un autore. 

Lo sceneggiatore potrà scegliere di utilizzare l'intelligenza artificiale con il consenso della società e a condizione che segua le politiche aziendali, ma da parte sua la società non potrà imporlo e dovrà sempre esplicitare al professionista se qualsiasi materiale lui fornito è stato generato o integrato con l'intelligenza artificiale. Inoltre, sarà vietato lo sfruttamento del materiale degli scrittori per addestrare i software.

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