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Hollywood nel caos. Sciopero di attori e sindacati, a rischio le produzioni

Sciopero a Hollywood
Sciopero a Hollywood Diritti d'autore AP Photo/Bebeto Matthews, Arquivo
Diritti d'autore AP Photo/Bebeto Matthews, Arquivo
Di Debora Gandini
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Attori di Hollywood e sceneggiatori insieme in uno storico sciopero. Le trattative contrattuali restano al palo

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Gli attori di Hollywood si uniscono agli sceneggiatori in uno storico sciopero che blocca l'industria, mentre le trattative contrattuali sono al collasso.

Dopo oltre 4 settimane di negoziati le trattative sono saltate e ad Hollywood va in scena una protesta davvero insolita . Per la volta in più di 60 anni è stato indetto un doppio sciopero indetto dal sindacato attori e sceneggiatori. Alla ricerca di salari più alti, royalties e protezioni contro streaming e intelligenza artificiale, più di 160.000 star statunitensi sono sul piede di guerra.

Matt Damon: "Ciò per cui sciopereremo è incredibilmente importante. Dobbiamo proteggere le persone, i colleghi, che sono un po' ai margini. 26.000 dollari all'anno è quello che devi guadagnare per ottenere l’assicurazione sanitaria. E ci sono molte persone che non riescono a raggiungere quella soglia. Se quei pagamenti residui si esauriscono anche la loro assistenza sanitaria si esaurisce. E questo è assolutamente inaccettabile ".

“Dopo più di quattro settimane di trattativa, l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp), l’associazione che rappresenta i principali studi di produzione e di streaming – tra cui Amazon, Apple, Disney, NBCUniversal, Netflix, Paramount, Sony e Warner Bros Discovery – non si è mostrata disponibile a offrirci un accordo equo. Dall’inizio dei negoziati, il 7 giugno i nostri rappresentanti hanno investito ogni giorno, fine settimana e festività, a lavorare per un accordo che proteggesse noi attori e artisti."

"Negli ultimi dieci anni, il nostro compenso è stato gravemente eroso dall’ascesa dello streaming. Inoltre, l’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia cruciale per le professioni creative e tutti gli attori e gli artisti meritano un contratto che li tuteli dallo sfruttamento del proprio volto e talento senza consenso e retribuzione», si legge nel comunicato della Sag-Aftra, l’ordine che riunisce circa 160.000 attori.

Gli attori si uniscono così alla protesta degli sceneggiatori in corso ormai dal 2 maggio. Intanto le società di produzione cinematografica e televisiva si dicono preoccupate. Il rischio è che saltino intere produzioni con danni economici non da poco.

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