Energia nucleare: la situazione in Europa

Ultimo giorno di funzionamento della centrale nucleare tedesca RWE Emsland di Lingen, prima della sua chiusura definitiva il 15 aprile 2023.
Ultimo giorno di funzionamento della centrale nucleare tedesca RWE Emsland di Lingen, prima della sua chiusura definitiva il 15 aprile 2023. Diritti d'autore Frank Jordans/Copyright 2023 The AP.
Diritti d'autore Frank Jordans/Copyright 2023 The AP.
Di Heloise Urvoy
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Mentre la Francia mantiene il titolo di primo produttore, la Germania mette fine ai suoi piani di sviluppo. I Paesi con capacità minori incrementano la loro produzione

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Entro questo mese la Francia dovrebbe caricare il combustibile nel suo reattore nucleare di terza generazione, noto come Epr. La connessione alla rete elettrica è prevista per la fine dell'anno. Il primo produttore europeo di energia nucleare è in ritardo di 12 anni rispetto alla tabella di marcia, un ritardo che spinge alcuni a dubitare che l'Epr diventi operativo nel 2024.

La Francia sta incrementando la sua produzione di energia nucleare, cosa che sembrava impensabile meno di dieci anni fa, a causa delle mutate opinioni politiche in materia.

La Francia non è l'unico Paese che ha cambiato più volte la propria posizione in merito all'energia nucleare. Insieme all'incertezza riguardo alle altri fonti energetiche e agli eventi geopolitici, la realtà del mercato elettrico complessivo sta cambiando rapidamente.

Un mercato elettrico volatile

La produzione di elettricità di un Paese dipende da molti fattori che, per loro natura, sono volatili.

L'ultima serie completa di dati disponibili sul bilancio import/export in Europa indica Svezia e Germania come i primi due esportatori di elettricità nel 2022, rispettivamente con 33,3 TWh e 26,5 TWh. In fondo a questa classifica si trovano Francia e Italia, la cui produzione di energia elettrica è diminuita notevolmente, portando i due vicini a importare una buona parte del loro fabbisogno di energia elettrica - 16,4 TWh per la Francia, 43,4 TWh per l'Italia.

L'istantanea del mercato elettrico è completamente diversa nel 2023. La Francia, per esempio, è risalita dalla penultima posizione per diventare il primo esportatore di elettricità in Europa, mentre la Germania è tornata a essere un paese importatore.

Una ragione significativa di questa volatilità ha a che fare con l'energia nucleare, che rappresenta il 21,8 per cento del mix energetico dell'Unione europea.

Quali sono i Paesi che producono più energia nucleare?

In totale, nel 2022 l'Unione europea ha prodotto energia nucleare in 13 Stati membri. In Europa anche il Regno Unito, la Bielorussia, l'Ucraina e la Russia sono Paesi produttori di energia nucleare.

I primi quattro produttori di energia nucleare nel 2022 rappresentavano il 73,7 oer cento della quantità totale di energia nucleare prodotta nell'Unione europea quell'anno.

Ma la produzione complessiva di energia nucleare dell'Unione è stata la più bassa dal 1900. La progressiva chiusura dei reattori tedeschi ha giocato un ruolo importante in questa tendenza, così come le importanti riparazioni e manutenzioni effettuate dalla Francia su diversi impianti, che hanno portato alla chiusura temporanea di alcuni reattori.

Sebbene non siano ancora disponibili dati completi per il 2023, quelli disponibili per l'anno scorso forniscono un buon esempio del cambiamento della produzione di energia nucleare in pochi mesi.

Quali sono i cambiamenti recenti più significativi?

Paesi che fino a quel momento non erano considerati grandi produttori di energia nucleare hanno recentemente aumentato la loro produzione. Nel 2022, la produzione dei Paesi Bassi è aumentata del 19,8 per cento, quella della Repubblica Ceca del 19,1 per cento, quella dell'Ungheria del 17,5 per cento e quella della Finlandia del 10,6 per cento.

Il panorama europeo sta rapidamente evolvendo e i grandi produttori tradizionali che hanno deciso di abbandonare gradualmente l'energia nucleare.

Germania

Il calo della produzione di energia nucleare degli ultimi due anni è destinato a durare: il 15 aprile 2023 il Paese spegnerà gli ultimi tre reattori nucleari in funzione.

Una decisione politica presa da tempo - avallata, spinta o rallentata dai vari partiti al potere dal 1998 - che sta cambiando drasticamente il panorama energetico del Paese e dell'Europa.

Da un punto di vista politico, le divergenze tra Francia e Germania sull'energia nucleare hanno portato a diversi dibattiti accesi a livello europeo, tra cui la tassonomia e la recente riforma dell'elettricità.

Francia

La Francia sta aumentando la sua produzione di energia nucleare, dopo il forte calo del 34,5 per cento nel 2022 rispetto all'anno precedente. A gennaio, il senato ha approvato una legge che abbandona l'obiettivo al 2030 di ridurre la quota del nucleare al 50 per cento del mix energetico, invece dell'attuale quota media tra il 60 e il 70 per cento - una promessa fatta dal presidente Emmanuel Macron durante la campagna presidenziale del 2017.

Attivisti ambientalisti trasportano uno scheletro durante una marcia per denunciare i piani della Francia di costruire altri reattori nucleari
Attivisti ambientalisti trasportano uno scheletro durante una marcia per denunciare i piani della Francia di costruire altri reattori nucleariFRANCOIS MORI/AP

Nonostante il piano iniziale del presidente francese di chiudere 14 reattori nucleari, alla fine del suo primo mandato aveva abbracciato l'energia nucleare come futuro dell'indipendenza energetica della Francia.

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Spagna

Il secondo produttore di energia nucleare dell'Unione europea segue la strada della Germania. Il Paese prevede di mettere fuori servizio il primo dei suoi sette reattori nucleari nel 2027 e di chiudere completamente la sua flotta nucleare entro il 2035.

Svezia e Paesi Bassi

Anche in questo caso, l'incertezza politica ha fatto sì che la Svezia non diventasse uno dei maggiori produttori di energia nucleare dell'Ue. Nel 2010, i parlamentari hanno deciso di annullare la decisione di eliminare gradualmente l'energia nucleare, in vigore da 40 anni.

Attualmente sono in funzione sei reattori e altri due sono previsti entro il 2035.

Una situazione simile si è verificata nei Paesi Bassi, dove nel 2021 il governo ha annunciato l'intenzione di costruire due reattori, da aggiungere all'unico in funzione. Lo stesso anno, i politici olandesi avevano scartato la decisione di eliminare gradualmente l'energia nucleare.

Ungheria

L'entusiasmo del governo per l'energia nucleare è rimasto costante e forte nel corso degli anni. Recentemente, il parlamento ungherese ha approvato due nuovi reattori, oltre ai quattro attualmente in funzione.

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Tuttavia, un recente accordo con la russa Rosatom ha suscitato qualche perplessità in tutta l'Unione europea, vista la guerra in corso in Ucraina e le sanzioni in vigore contro la Russia. Il progetto Paks II vedrà i due nuovi reattori forniti da Rosatom, che agirà come appaltatore nel processo.

Nonostante alcune reticenze, la Commissione europea ha approvato il contratto nel maggio 2023.

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