Eurobarometro: gli europei sono preoccupati per l'inflazione, non più per il prezzo del gas

I prezzi del gas in Europa sono diminuiti drasticamente negli ultimi mesi. Per fortuna.
I prezzi del gas in Europa sono diminuiti drasticamente negli ultimi mesi. Per fortuna. Diritti d'autore Steven Senne/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Euronews - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Gli europei sembrano aver superato il momento peggiore della crisi energetica e ora si preoccupano di altro: innanzitutto, dell'inflazione, della crisi economica e del costo della vita. Solo dopo, sono preoccupati anche per la guerra in Ucraina

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Secondo l'edizione primaverile dell'Eurobarometro, la questione delle forniture energetiche, drammaticamente sconvolta dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, è uscita dalla top five delle preoccupazioni dei cittadini europei.

Lo studio, pubblicato lunedì 10 luglio, mostra che l'energia è scesa dal 3° al 6° posto nella lista delle "principali preoccupazioni a livello europeo".

I risultati sono stati compilati tra maggio e giugno nei 27 Stati membri dell'Unione europea e sono stati poi confrontati con i risultati dell'edizione invernale, relativa ai mesi di gennaio e febbraio.

L'inflazione e il costo della vita rimangono la principale preoccupazione per il 27% di tutti gli intervistati, seguiti da vicino dalla situazione internazionale (25%), un termine generico che si riferisce principalmente alla guerra in Ucraina.

Entrambi i temi sono, comunque, diminuiti negli ultimi sei mesi.

Geert Vanden Wijngaert/AP
"Solo il povero rimane quando il ricco scompare".Geert Vanden Wijngaert/AP

L'immigrazione, invece, è balzata al terzo posto (24%): un aumento che può essere attribuito ad una serie di recenti tragedie nel Mar Mediterraneo e ai persistenti problemi logistici (e politici) che molti governi europei (ad esempio, quello italiano) devono affrontare nell'accoglienza dei richiedenti asilo.

Il rinnovato interesse per la migrazione è stato rispecchiato dai leader dell'Ue, che hanno dato una nuova spinta politica per rinnovare le norme comuni in materia di asilo.
Ma il tema si dimostra sempre più "esplosivo" e imprevedibile, come dimostra il brusco crollo della coalizione di governo olandese e le dimissioni del premier Mark Rutte.

Il cambiamento climatico (22%) e la situazione economica (17%) completano la top five delle preoccupazioni dei cittadini europei.

Nel frattempo, l'energia registra il calo più evidente: dal 26% dell'Eurobarometro precedente al 16% dell'ultima edizione.
La Grecia è l'unico Stato membro dell'Ue in cui l'energia rappresenta la prima preoccupazione, a pari merito con l'immigrazione (25%).

Il cambiamento di percezione arriva dopo diversi mesi consecutivi di calo dei prezzi del gas: le contrattazioni al Title Transfer Facility (TTF), il principale hub europeo, si sono chiuse venerdì scorso a 33 euro per megawattora, ben lontano dal "territorio" a tre cifre che ha tormentato i consumatori per la maggior parte del 2022.

La ritrovata stabilità dei mercati globali ha permesso ai governi di rifornire i propri depositi sotterranei senza alimentare una spirale dei prezzi: i livelli di stoccaggio dell'Ue si attestano attualmente a quasi l'80%, rispetto al 60% dello scorso anno.

La risposta positiva dei 27 alla crisi energetica è stata il risultato di una serie di misure ad hoc, anche delle singole famiglie, oltre a iniziative politiche e fattori esterni, che hanno "collaborato" per riequilibrare lo squilibrio tra domanda e offerta e attenuare i comportamenti speculativi.

Il nuovo Eurobarometro mostra un ampio sostegno per alcune delle azioni che hanno contribuito a superare la tempesta: l'85% degli intervistati ritiene che l'Ue debba investire "massicciamente" in sistemi rinnovabili e l'82% crede che il blocco dei 27 debba ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi "il prima possibile".

Nel frattempo, il 78% degli intervistati ha dichiarato di aver adottato misure personali per ridurre il consumo di energia a casa o di avere intenzione di farlo "nel prossimo futuro".
I politici e gli analisti hanno attribuito ai risparmi personali il ruolo di forza trainante per stabilizzare il mercato.

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