Il mondo del lavoro sta cambiando. Il telelavoro si sta generalizzando, la gig economy è ormai una realtà e in tutto questo la tecnologia svolge un ruolo chiave. Scopriamo in che modo.
Il mondo del lavoro sta cambiando. Il telelavoro si sta generalizzando, la gig economy è ormai una realtà e in tutto questo la tecnologia svolge un ruolo chiave. Scopriamo in che modo.
Un miliardo di potenziali telelavoratori
Il telelavoro è sempre più diffuso, necessario e in molti casi obbligatorio a causa della pandemia.
Ormai il 18 per cento di chi ha un lavoro lo svolge stabilmente da casa. Una cifra che secondo un recente studio dell'Università di Chicago potrebbe raddoppiare senza ulteriori progressi tecnologici.
Quindi potrebbero lavorare da casa già due persone su cinque. Il che significa che abbiamo la possibilità concreta di creare un mondo con oltre un miliardo di lavoratori a distanza.
La tecnologia che rende possibile il telelavoro
Adam McHale è il vice presidente europeo di Cisco, un'azienda che produce la tecnologia che permette di lavorare da casa. McHale dice che, a causa della pandemia, "Si è diventati dipendenti dalla banda larga, che è diventata un'infrastruttura nazionale d'importanza vitale, nel giro di pochi giorni abbiamo visto una crescita del traffico che normalmente avremmo visto nello spazio 18 mesi".
Cisco ha effettuato un sondaggio fra 13 mila persone in sei paesi: il 78 per cento ha risposto che la connettività a banda larga "per loro era assolutamente fondamentale".
Un trend inarrestabile che cambia il futuro del lavoro
Ad allargare i confini del telelavoro è l'Estonia, paese europeo spesso definito come la società digitalmente più avanzata della Terra. È il paese che ci ha dato Skype e ha reso l'accesso a internet un diritto umano fondamentale.
Il ministro estone alla salute e al lavoro, Tanel Kiik, ci ha comunicato la sua posizione sull'approccio che dovremmo avere verso questo nuovo modo di lavorare: "Penso che le diverse modalità di lavoro, le diverse forme di lavoro siano qualcosa di positivo. Non possiamo mettere tutti nella stessa scatola e dire: questo è il tuo contratto, questo è il tuo orario di lavoro e questo è il tuo stipendio, accontentati".
Piattaforme online e un nuovo modo di trattare i dipendenti
Marchi come Amazon e Alibaba hanno cambiato profondamente il modo in cui viviamo e lavoriamo. Ma nonostante queste storie di successo da miliardi di dollari, la gig economy ha ancora oppositori.
La startup qatariota Snoonu, che propone un'app che facilita lo shopping online e le consegne, si basa sulla gig economy ma sta cercando di rimediare ai problemi emersi con questo modo di lavorare, mettendo la persona al centro.
I suoi 600 driver sono formati dall'azienda e il tipo di lavoro è stato adattato alle condizioni ambientali per renderlo più confortevole. Durante i soffocanti mesi estivi, per esempio i driver non usano bici ma hanno a disposizione auto climatizzate. Gli oltre 250 giovani dipendenti, provenienti da 35 paesi diversi, vedono anche il loro lavoro evolvere costantemente grazie alle innovazioni digitali.