In un settore in ripresa come quello automobilistico, l’unico modo per difendere la propria posizione in gara è correre almeno alla stessa velocità
In un settore in ripresa come quello automobilistico, l’unico modo per difendere la propria posizione in gara è correre almeno alla stessa velocità del mercato.
Lo sa bene Volkswagen, che a settembre, proprio mentre lo scandalo delle emissioni diesel truccate le scoppiava tra le mani, ha visto una riduzione della sua impronta.
Mentre l’Europa nel complesso registrava un salto delle vendite del 9,8%, il gruppo di Wolfsburg si è fermato all’8,3%. Risultato: la sua quota di mercato è scesa al 23,3%.
L’autrice delle rilevazioni, l’Acea (l’Associazione che riunisce i costruttori europei) mette in guardia dal correlare direttamente lo scandalo con questi risultati.
Anche se, notano, a settembre si è registrato un aumento degli sconti offerti dai concessionari Volkswagen.
Promosse, invece, le europee Fiat Chrysler, Daimler-Mercedes e BMW: tutte e tre hanno fatto registrare crescite a doppia cifra trainate dal successo dei marchi Jeep, Smart e Mini.