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Libano, raid di Israele su Beirut e nel sud: morti e feriti, presidente Aoun chiede aiuto al mondo

Soldati israeliani osservano le case distrutte nel sud del Libano, domenica 26 gennaio 2025
Soldati israeliani osservano le case distrutte nel sud del Libano, domenica 26 gennaio 2025 Diritti d'autore  AP
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Di يورونيوز
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In una grave escalation, venerdì l'esercito israeliano ha lanciato il primo attacco contro Beirut dall'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco. L'Idf parla di risposta a due razzi lanciati dal sud del Libano verso Kiryat Shmona

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Attacchi israeliani in Libano hanno causato venerdì 3 morti e 18 feriti, secondo il ministero della Salute locale, in una nuova violazione dell'accordo di cessate il fuoco siglato lo scorso novembre.

Sono state colpite Beirut e a Nabatiyeh, un distretto nel sud, dove si sono registrate le vittime. L'area presa di mira nella capitale libanese è molto vicina al centro città, tra il palazzo presidenziale e il ministero della Difesa.

Israele afferma di aver colpito un edificio che ospitava i droni di Hezbollah, in risposta a due razzi lanciati oltreconfine sulla città di Kyriat Shmona.

"Hezbollah ha piazzato la sua infrastruttura terroristica nel cuore della popolazione civile", ha affermato una dichiarazione l'esercito israeliano (Idf), secondo cui il magazzino di droni apparteneva alle forze aeree di Hezbollah, note come Unità 127.

L'Idf dice di avere emesso un avviso di evacuazione per l'edificio prima dell'attacco e avrebbe anche effettuato diversi colpi di avvertimento nella zona prima di sganciare munizioni più grandi.

Hezbollah ha confermato che i tre deceduti nel sud erano suoi affiliati e ne ha diffuso l'identità, negando però responsabilità nel lancio dei razzi verso il nord di Israele.

Libano, presidente Aoun in Francia chiede aiuto a Macron

Le autorità hanno ordinato la chiusura delle scuole. I raid sono stati compiuti proprio durante la Giornata di Gerusalemme, per cui Hezbollah aveva previsto celebrazioni poi annullate, e mentre il presidente libanese è in visita in Francia.

Il presidente, Joseph Aoun, ha informato il presidente Emmanuel Macron che gli attacchi israeliani sono "un tentativo maligno di riportare il Libano nel circolo vizioso della violenza”, chiedendo aiuto alla comunità internazionale a costringere Israele a rispettare l'accordo.

Il presidente francese ha dichiarato che gli attacchi israeliani sul Libano sono “inaccettabili” e una violazione del cessate il fuoco e che “fanno il gioco di Hezbollah”.

“Ciò che è avvenuto è ingiusto e inutile. Per questo la Francia continuerà a stare al vostro fianco per garantire e mantenere la vostra sovranità e la vostra sicurezza”, ha dichiarato Macron, che ne parlerà in conversazioni già fissate con il presidente Usa Trump e il premier israeliano Netanyahu.

La coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, ha avvertito che “né il Libano né Israele possono permettersi un'altra serie di conflitti violenti” e che tutti gli attori devono allontanarsi dall'orlo del baratro, immediatamente”.

Venerdì mattina, l'esercito israeliano ha annunciato di avere individuato due razzi sparati dal sud del Libano verso la città settentrionale israeliana di Kiryat Shmona.

Il portavoce militare israeliano, Avichai Adrai, ha affermato che le difese aeree israeliane hanno intercettato uno dei missili, mentre l'altro missile è caduto all'interno del territorio libanese senza riportare ferite o danni.

La dichiarazione ha aggiunto che i due proiettili sono stati sparati alle 07:50, il che ha portato all'attivazione del sistema di allarme.

Gli attacchi di venerdì non sono la prima violazione della tregua in Libano

Nonostante l'accordo, le autorità libanesi hanno registrato 1263 violazioni israeliane che hanno ucciso almeno 100 persone e ne hanno ferite altre 331, secondo le statistiche ufficiali, evidenziando la continua tensione nella regione nonostante la tregua.

Il ministro della Difesa israeliano, Yisrael Katz, ha ritenuto il governo libanese responsabile di qualsiasi attacco lanciato dal suo territorio. "Se non c'è calma a Kiryat Shmona e in Galilea, non ci sarà calma a Beirut", ha detto Katz.

Sabato scorso i jet israeliani hanno effettuato raid su diverse aree del Libano meridionale, dopo un attacco missilistico sul nord del Paese, da cui Hezbollah aveva preso le distanze.

Il ritiro di Israele dal Libano meridionale, che avrebbe dovuto avvenire entro il 18 febbraio secondo gli accordi raggiunti, è stato attuato solo parzialmente, con Israele che ha mantenuto la sua presenza in cinque località libanesi.

Israele ha anche stabilito di fatto una nuova linea di confine due chilometri più a nord in territorio libanese.

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