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La pazza corsa alla spesa militare in Europa, l'Italia non partecipa

Truppe polacche e di altri Paesi della NATO partecipano alle manovre militari Steadfast Defender 24 a Korzeniewo, in Polonia, lunedì 4 marzo 2024.
Truppe polacche e di altri Paesi della NATO partecipano alle manovre militari Steadfast Defender 24 a Korzeniewo, in Polonia, lunedì 4 marzo 2024. Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Tamsin PaternosterStefania De Michele
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La spesa per la difesa e la sicurezza in Europa è aumentata del 16% dal 2022 al 2023, con la Polonia che ha più che raddoppiato il suo budget per gli armamenti dal 2014. L'Italia non ha aumentato il budget

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Tutti i Paesi europei membri della Nato, tranne tre - Italia, Grecia e Romania - hanno aumentato la loro spesa militare nel 2023.
Lo rivela il nuovo report dell'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri). Il documento racconta anche che l'attuale spesa militare in Europa centrale e occidentale è superiore a quella dell'ultimo anno della Guerra Fredda.

Secondo i nuovi dati diffusi, dall'inizio del 2022 l'Europa ha registrato un'impennata generalizzata delle spese militari, raggiungendo un totale di 552 miliardi di euro nel 2023. L'aumento è pari al 16% in più di quanto speso dai Paesi interessati nel 2022 e al 62% in più rispetto al 2014, quando la spesa era di 330 miliardi di euro. 

Lorenzo Scarazzato, assistente di ricerca del Sipri, ha spiegato a Euronews che la spesa militare in Europa è aumentata ogni anno consecutivamente dal 2014, quando la Russia ha annesso la Crimea. Quell'azione iniziale e la vera e propria invasione dell'Ucraina nel 2022 hanno portato i governi europei ad aumentare i loro bilanci per la difesa a un ritmo senza precedenti.

"Non c'è dubbio che nel 2023 il principale fattore di aumento della spesa militare in Europa continuerà a essere l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia", ha dichiarato Scarazzato.

La spesa più alta in Europa occidentale e centrale

Secondo il Sipri, la tendenza dei Paesi dell'Europa occidentale e centrale ad aumentare i propri bilanci militari è in gran parte una reazione all'aumento della spesa russa.

Il Regno Unito è stato il principale finanziatore militare in Europa nel 2023, con acquisti di armi pari al 2,3% del suo prodotto interno lordo (Pil).

Il ministero della Difesa britannico ha annunciato quest'anno di voler aumentare questa cifra di 2,5 miliardi di sterline, anche se il Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt ha ammesso che le condizioni economiche interne non consentono di raggiungere questo obiettivo.

Anche la Germania ha aumentato le proprie spese militari, con una crescita enorme del 48% dal 2014 al 2023. Nel 2022, il governo tedesco ha istituito un fondo extra-bilancio per raggiungere l'obiettivo Nato di spendere annualmente il 2% del Pil per la difesa - un obiettivo che il Paese ha sottoscritto nel 2014, ma che non ha raggiunto fino a quest'anno.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è impegnato pubblicamente a ripensare l'approccio  del suo Paese nei confronti della difesa e della sicurezza tre giorni dopo l'invasione dell'Ucraina. In un discorso in parlamento che ha definito il momento "Zeitenwende" (punto di svolta), Scholz si è impegnato ad aumentare drasticamente la spesa per la difesa del Paese e a riformare l'esercito.

La frontiera orientale

Mentre i Paesi dell'Europa occidentale rappresentano ancora la maggior parte della spesa militare totale del continente, i Paesi dell'Europa centrale stanno dando il loro maggior contributo alla spesa per la difesa europea dalla fine della Guerra Fredda.

La Polonia ha registrato il maggiore aumento proporzionale della spesa per la difesa in Europa tra il 2022 e il 2023, spendendo il 3,8% del Pil per la difesa nel 2023 - ancora lontano dall'obiettivo dichiarato del 4%. 

La Polonia ha da tempo fatto dell'aumento della spesa per la difesa una priorità. All'inizio del mese il presidente polacco Andrzj Duda ha invitato i membri della Nato ad aumentare la spesa, citando la preoccupazione che il presidente russo Vladimir Putin si stia preparando ad attaccare la Nato nei prossimi anni.

"C'è una tendenza che evidenzia come i Paesi confinanti o vicini alla Russia e all'Ucraina abbiano registrato alcuni degli aumenti più consistenti nel corso del decennio", afferma Scarazzato. "È lecito supporre che ciò sia dovuto all'accresciuta percezione di minaccia nei confronti dell'annessione della Crimea e dell'invasione su larga scala dell'Ucraina".

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