L'ondata di violenza delle bande criminali nel Paese ha lasciato la metà della popolazione, cinque milioni di persone, in condizioni di grave insicurezza alimentare. L'Agenzia dell'Onu le difficoltà nel continuare a operare a causa dell'interruzione dei flussi di distribuzione del cibo
Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha riferito giovedì che la crisi alimentare ad Haiti è la peggiore dal 2010, quando un devastante terremoto colpì il Paese, e per questo ha intensificato i suoi sfozi per fornire assistenza salvavita alla popolazione colpita.
La violenza che imperversa nel Paese ha lasciato quasi la metà della popolazione, cinque milioni di persone, in condizioni di grave insicurezza alimentare. I funzionari del Pam hanno riferito che a marzo, nel corso dell'ultima ondata di violenza, le bande criminali che ormai controllano Port-au-Prince hanno bloccato le rotte di rifornimento e distribuzione del cibo e paralizzato il principale porto della capitale. Anche l'aeroporto è inutilizzabile.
L'Agenzia alimentare dell'Onu continua la sua missione umanitaria, nonostante le sfide logistiche e alla sicurezza. Dall'inizio dell'attuale crisi il Pam ha raggiunto più di mezzo milione di persone con pasti caldi ed erogazioni di denaro.
L'organizzazione ha espresso la preoccupazione che le sue scorte alimentari possano esaurirsi entro la fine di aprile, sottolineando l'urgente necessità di riaprire le vie di rifornimento e di garantire un accesso senza ostacoli alla distribuzione di cibo.