Haiti: almeno 15 morti in attacco a ricco sobborgo di Port-au-Prince, saccheggiato container Unicef

Ad Haiti almeno 15 persone sono morte in un attacco in un ricco sobborgo di Port-au-Prince. Nel fine settimana, bande armate hanno saccheggiato un container dell'Unicef
Ad Haiti almeno 15 persone sono morte in un attacco in un ricco sobborgo di Port-au-Prince. Nel fine settimana, bande armate hanno saccheggiato un container dell'Unicef Diritti d'autore Odelyn Joseph/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Ad Haiti almeno 15 persone sono morte in un attacco a un ricco sobborgo di Port-au-Prince. Nel fine settimana le bande armate avevano saccheggiato un container dell'Unicef. Lunedì il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito a porte chiuse

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Un tranquillo e ricco sobborgo di Port-au-Prince è ancora scosso dall'ondata di violenza e terrore portata lunedì da un attacco delle bande armate che da settimane hanno preso il controllo di Haiti.

Almeno 15 i cadaveri rimasti sulle strade di Laboule e Thomassin, due quartieri del comune di Pétion-Ville, teatro di scontri armati e saccheggi, con i gruppi criminali che hanno preso di mira una banca, una stazione di servizio e numerose residenze private. L'episodio è solo l'ultimo di una lunga serie e ha ulteriormente destabilizzato la già precaria situazione politica e di sicurezza di Haiti, mettendo in evidenza il clima di violenza fuori controllo che affligge il Paese.

Il caos è stato esacerbato dalla crisi politica. Il primo ministro Ariel Henry è stato impossibilitato a rientrare nel Paese dopo un viaggio in Kenya e ha annunciato le sue dimissioni una settimana fa da Puerto Rico, come richiesto dalle bande criminali e gettando ulteriori incertezze sul futuro politico di Haiti.

La crisi in corso si inserisce in un contesto già teso. Il Paese ha affrontato una serie di crisi politiche, economiche e umanitarie negli ultimi anni.

Haiti: saccheggiati container dell'Unicef

Durante il fine settimana un commando armato ha saccheggiato uno dei 17 container dell'Unicef presso il porto di Port-au-Prince. Il carico Conteneva articoli vitali per la sopravvivenza materna, neonatale e infantile, inclusi dispositivi di rianimazione e forniture per l'educazione della prima infanzia. L'atto criminale ha ulteriormente compromesso gli sforzi umanitari nel fornire assistenza vitale alla popolazione haitiana.

L'Unicef ha condannato l'azione come una "violazione dei diritti dei bambini", evidenziando che oltre 260 container di organizzazioni umanitarie sono ora sotto il controllo di gruppi armati nel principale porto haitiano. Bruno Maes, rappresentante dell'agenzia Onu nel Paese, ha esortato a porre fine a questo "saccheggio delle forniture essenziali per il sostegno salvavita dei bambini", sottolineando che i bambini haitiani sono ora privati di forniture mediche cruciali in un momento di grande necessità.

Riunione del Consiglio di SIcurezza Onu per Haiti

Di fronte alla crescente instabilità la comunità internazionale ha espresso profonda preoccupazione e ha cercato di rispondere. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione a porte chiuse per discutere della crisi e delle misure da adottare per fermare la crescente violenza.

L'Onu ha approvato in ottobre il dispiegamento nel Paese caraibico di una Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mmas) guidata dalKenya che tuttavia non ha potuto ancora materializzarsi. Le autorità haitiane hanno reso noto che perché questo possa avvenire dovrà prima di tutto entrare in funzione a Port-au-Prince un Consiglio presidenziale transitorio che designerà un primo ministro e un governo, e si dovranno definire i problemi di finanziamento della Mmas ancora esistenti.

In questo contesto, il vice portavoce del dipartimento di Stato Usa, Vedant Patel, ha espresso la speranza che il consiglio di transizione ad Haiti possa essere costituito al più presto, offrendo una luce di speranza in un momento di profonda crisi e incertezza. 

Resta ancora molto lavoro da fare per affrontare le radici della violenza e della disuguaglianza che affliggono il Paese, e per costruire un futuro più sicuro e prospero per tutti gli haitiani.

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