Il museo di Berlino è il secondo al mondo dopo il primo inaugurato nel 2018 a Malmö, in Svezia. Tante le specialità "disgustose" in mostra anche per far riflettere sul futuro sostenibile del cibo
Il vino "ai topolini", prodotto annegando dozzine di topolini appena nati in una bottiglia di vino di riso, una parte dello stomaco dei capretti non ancora svezzati lasciato stagionare, o il succo di pomodoro con bulbi oculari di pecora. Sono solo alcune delle "prelibatezze" in mostra al Museo del Cibo Disgustoso di Berlino, dedicato a mostrare le differenze culturali culinarie, per alcuni una tradizione per altri qualcosa di ripugnante.
Ogni anno migliaia di visitatori si immergono in un'esperienza molto più che sensoriale: dopo il successo del primo museo aperto nel 2018 aMalmö, in Svezia, lo spazio espositivo della capitale tedesca è dedicato all’esplorazione dell'emozione del disgusto. E non solo: il Disgusting Food Museum è anche un'occasione per riflettere su alternative ecologicamente sostenibili per il futuro del cibo che mangeremo, dagli insetti e alghe come fonti proteiche alla carne coltivata in laboratorio.