Per Nadezhdin migliaia di persone in fila in Russia per apporre le firme necessarie alla sua candidatura alle presidenziali di marzo
Ha definito l’operazione speciale in Ucraina un "errore enorme" e ha dichiarato, in caso di elezione, di voler terminare la mobilitazione e richiamare i soldati.
Sono le credenziali del politico liberale russo, aspirante candidato alle presidenziali del 15/17 marzo, Boris Nadezhdin, e possibile rivale di Vladimir Putin.
Russi in coda per firmare a sostegno del rivale di Putin
Per Nadezhdin si stanno mobilitando migliaia di persone, pronte ad apporre le firme necessarie all'accettazione della candidatura da parte dell'ente elettorale sotto il controllo del governo. Al rivale di Putin - l'unico ad avere attualmente una posizione contraria a quella del presidente, in particolare sul conflitto - servono 100mila firme, distribuite su tutto il territorio, non più di 2.500 per regione.
I temi della campagna elettorale di Nadezhdin
Stop alla guerra in Ucraina, ma anche rilascio dei prigionieri politici e nuove norme che rivedano le attuali disposizioni sulle limitazioni dell'aborto e contro il movimento Lgbt+ "leggi da Medioevo" ha detto lui: tutte posizioni agli antipodi rispetto a quelle dell'inquilino del Cremlino.
Nadezhdin fa davvero opposizione?
Non sono però poche le persone che hanno dei dubbi sul reale apporto di Nadezhdin all'opposizione russa. Solo otto anni fa, il politico faceva parte dell'équipe per la rielezione di Putin in qualità di osservatore elettorale.
Anche i suoi trascorsi politici e la sua prossimità a Sergei Mironov, numero uno di "Russia Giusta", partito di opposizione fisiologica, mai in vera frizione con il partito del presidente "Russia Unita" sulle materie care a Putin, dice molto sulla forza di contrasto del politico liberale.
D'altro canto, Nadezhdin è anche stato sia consigliere di Boris Nemtsov, uno dei maggiori critici di Putin, ucciso nel 2015, sia assistente di Sergei Kiriyenko, già a capo dell'agenzia atomica russa, attualmente è nello staff per la politica interna di Putin.
Chi è stato escluso dalla corsa alla presidenza russa
Quello che invece non può leggersi che in una direzione è la mobilitazione per la candidatura di Nadezhdin, segno che l'elettorato di opposizione esiste e vorrebbe trovare casa.
Un'altra aspirante candidata presidenziale, Yekaterina Duntsova, ha perso l'appello contro il rifiuto delle autorità elettorali di registrarla per la corsa. L'ex legislatrice regionale Duntsova aveva promosso la sua visione di una Russia "umana", "pronta a cooperare con tutti sulla base del principio del rispetto".
Dietro le sbarre delle colonie penali o in autoesilio all'estero, gli esponenti dell'opposizione russa giurano che continueranno a lottare contro il presidente Vladimir Putin.
Dal leader dell'opposizione Alexei Navalny, detenuto in una prigione a circa duemila chilometri da Mosca, dove deve scontare una pena di oltre 30 anni, agli attivisti Yashin, che aveva pubblicato un video su YouTube per denunciare l'uccisione di civili a Buchae Kara-Murza, giornalista e politico detenuto in Siberia.