In un'intervista a Euronews a Tel Aviv, Gil Dickmann ricorda i momenti terribili dell'attacco di Hamas del 7 ottobre nel kibbutz Bee'ri e chiede al governo di Israele di fare di tutto per il rilascio dei suoi cari.
Le speranze di Gil Dickmann di rivedere i propri familiari si sono materializzate sullo schermo del cellulare. La settimana scorsa ha ricevuto un sms da un numero sconosciuto. il messaggio diceva: siamo le Brigate Al-Kassam.
"Abbiamo offerto al tuo governo un accordo: il rilascio di tutti gli ostaggi sionisti in cambio dei prigionieri palestinesi" racconta Dickmann. Il testo del messaggio inviato dall'ala militare di Hamas proseguiva: "Se vuoi sapere la situazione in cui si trovano gli ostaggi clicca su link e tieniti in contatto".
Il 7 ottobre, quando Hamas ha lanciato un attacco via terra senza precedenti contro una ventina di kibbutz nel sud di Israele, una cugina di Dickmann e sua madre erano nella loro casa di Bee'ri.
Per zia Kinneret non c'è stato niente da fare. "Stavo scorrendo dei video su Telegram quando l'ho vista" ricorda Dickmann parlando da Tel Aviv "la portavano ammanettata per le strade del kibbutz".
In un video successivo, la donna era morta e giaceva a terra.
La cugina, la trentanovenne Carmel Gat, è scomparsa da quel giorno dentro Gaza e si ritiene sia tra i 240 ostaggi circa in mano a Hamas e alle altre fazioni armate palestinesi.Insieme con Gat è stata rapita Yardan Romann, 35 anni, moglie di un altro cugino che invece è riuscito a scappare con la figlia di tre anni durante il sequestro.
LA BATTAGLIA DEI FAMILIARI DEGLI OSTAGGI
Dickmann non ha mai aperto il link indicato nel messaggio per paura di subire un attacco hacker. Nel frattempo, ha parlato al parlamento israeliano e si è battuto per fare degli ostaggi una priorità di Israele e dei suoi alleati.
Come lui centinaia di familiari in queste settimane hanno organizzato manifestazioni a Tel Aviv per chiedere al governo israeliano di fare tutto il possibile, incluso uno scambio con prigionieri palestinesi.
Già pochi giorni dopo gli attacchi, un portavoce di Hamas aveva proposto il rilascio degli ostaggi in cambio di tutti i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, a oggi oltre sei mila secondo le autorità di Ramallah.
Hamas ha rilasciato di propria iniziativa alcuni degli ostaggi e mostrato video di altri, dichiarando più volte che decine di sequestrati sono morti nei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Le trattative per risolvere pienamente la questione degli ostaggi del 7 ottobre però non sono mai decollate.
Secondo l'agenzia Reuters, Hamas e Israele stanno definendo con la mediazione del Qatar un accordo per il rilascio di una cinquantina di ostaggi in cambio di un numero imprecisato di donne e minori detenuti in Israele e tre giorni di tregua a Gaza.