A maggio, l'Onu aveva insignito le due reporter iraniane, Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi, del premio per la libertà di stampa. Le associazioni internazionali dei giornalisti ne chiedono la liberazione da mesi
Un tribunale dell'Iran ha condannato due giornaliste per i loro servizi giornalistici sulla morte di Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre 2022.
Una delle reporter, Niloufar Hamedi, è stata condannata per aver riportato la notizia della morte della ragazza a causa del velo indossato in maniera non corretta.
La collega, Elaheh Mohammadi, è stata condannata per aver scritto del funerale di Mahsa Amini: sono state condannate rispettivamente a sette e sei anni di reclusione.
Si tratta di una sentenza preliminare che può essere impugnata entro 20 giorni.
Tra le accuse, le due donne sono state accusate anche di "collaborazione" con gli Stati Uniti.
Entrambe le giornaliste sono già in carcere da oltre un anno, nonostante le ripetute richieste di liberazione da parte di associazione della stampa internazionale.
Un premio per la libertà di stampa
A maggio 2023, le Nazioni Unite hanno assegnato a Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi il primo premio per la libertà di stampa “per il loro impegno nei confronti della verità e della responsabilità”.
La morte di Mahsa Amini ha scatenato proteste durate mesi in dozzine di città in tutto l’Iran, manifestazioni che continuano tuttora, benché in maniera più sporadica.
Le manifestazioni iniziate a settembre 2022 hanno rappresentato una delle rivolte più violente e decise contro la Repubblica Islamica da quando le proteste del "Movimento Verde" del 2009 portarono milioni di persone in piazza.