Secondo l'esperto francese di relazioni internazionali Jean-Loup Samaan, il governo israeliano ha commesso un "grande errore" nel sottovalutare Hamas
Mentre infuria il dibattito su come gli attacchi di Hamas contro Israele possano essere stati così coordinati e completi, gli esperti sottolineano che l'organizzazione ha accumulato munizioni per anni.
Parlando con Euronews Turchia, Jean-Loup Samaan, ricercatore presso l'Istituto francese per le relazioni internazionali (Ifri) e autore del libro "Nuove strategie militari nel Golfo", ha sottolineato che la gittata dei razzi utilizzati da Hamas nei suoi attacchi dal 2008 è diventata sempre più lunga.
Secondo lui, Israele non sapeva che Hamas fosse in grado di compiere un attacco così "sofisticato".
È stato riferito che l'Egitto aveva informato Israele in anticipo dell'attacco, ma i media israeliani hanno citato Benjamin Netanyahu per dire che Israele non aveva ricevuto alcun avvertimento dall'Egitto.
"Ci sono stati quattro conflitti a Gaza dal 2008, ognuno con lo stesso esito, e Netanyahu pensava che l'Esercito israeliano potesse mantenere lo status quo a Gaza", ha detto Samaan, suggerendo che il governo israeliano potrebbe essersi sbagliato.
L'esperto francese di relazioni internazionali attribuisce l'errore di Israele a due fattori principali: il primo fattore è stato il presupposto del governo israeliano che Hamas avrebbe agito più come un governo responsabile che come una "organizzazione terroristica" a Gaza, il secondo è che Israele ha ridotto le sue difese a Gaza, concentrandosi negli ultimi anni sulla Cisgiordania, in particolare sul campo di Jenin.
Samaan ritiene che Netanyahu abbia "commesso uno dei più grandi errori del Paese" sottovalutando Hamas, e considera la dichiarazione del premier israeliano secondo cui "cambieremo il Medio Oriente" una retorica "vuota".
"È troppo tardi per evitare l'escalation di violenza a Gaza", ha detto Samaan, aggiungendo che non è ancora chiaro se la situazione con il Libano andrà (o meno) fuori controllo.
Israele e Stati Uniti non hanno finora fornito prove concrete che l'Iran sia dietro l'attacco di Hamas, ha detto Samaan, per il quale potenze come l'Egitto e il Qatar, che hanno ancora rapporti con Hamas, potrebbero svolgere un ruolo di mediazione e l'attuale contesto potrebbe anche essere un'opportunità per Erdoğan.
"I sauditi o gli emiratini che vogliono mediare hanno un rapporto molto più complicato con Hamas e quindi il Qatar rimane un attore chiave, che ci piaccia o no _- dice - p_er quanto ne so, non c'è stata alcuna mediazione turca nei precedenti conflitti tra Gaza e Israele, ma credo che gli israeliani preferirebbero la mediazione turca piuttosto che quella del Qatar".
Ripercussioni europee del conflitto tra Israele e Hamas
Il ricercatore francese sottolinea che l'attuale atteggiamento di alcuni Paesi occidentali, che hanno sostenuto con convinzione Israele, potrebbe cambiare a seconda degli effetti dell'operazione israeliana a Gaza.
"Ogni volta che c'è un conflitto tra Israele e i Palestinesi, vediamo sempre questo riflesso in Francia - ha detto Samaan, aggiungendo che è difficile evitare le ripercussioni di questa situazione nei Paesi con comunità ebraiche e musulmane - quanto più a lungo durerà il conflitto, quanto più intensi saranno gli attacchi a Gaza, tanto maggiori saranno, a mio avviso, le ripercussioni in Francia. Questa guerra non sarà diversa dai conflitti precedenti, se non per la significativa perdita di vite umane".