Emergenza rifugiati dal Nagorno-Karabakh: oltre 47.000 sono già in Armenia

Via dal Nagorno-Karabakh: da Kornidzor verso la regionew Syunik, Armenia. (26.9.2023)
Via dal Nagorno-Karabakh: da Kornidzor verso la regionew Syunik, Armenia. (26.9.2023) Diritti d'autore Vasily Krestyaninov/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Cristiano TassinariEuronews
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Sono oltre 47.000 i rifugiati arrivati in Armenia dal Nagorno-Karabakh, l'enclave separatista a maggioranza etnica armena che è stata sconfitta in un'offensiva lampo dall'Azerbaigian la scorsa settimana

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La crisi dei rifugiati nel Nagorno-Karabakh continua a peggiorare.

Un terzo di armeni in fuga

47.115 persone sono già fuggite dalla regione dell'Azerbaigian, con popolazione con maggioranza armena, sono già in Armenia.
Lo hanno annunciato mercoledì le autorità ldi Erevan.
Questa cifra rappresenta più di un terzo della popolazione di etnia armena che vive nel Nagorno-Karabakh.

L'evacuazione armena del Nagorno-Karabakh continua, quattro giorni dopo che le forze militari azere hanno rivendicato il controllo della regione.

Patrick Doyle/AP
In fuga dal Nagorno-Karabakh. (26.9.2023)Patrick Doyle/AP

L'esplosione

Il Ministero della Difesa russo, che mantiene una missione di peakekeeèping nella regione, ha diffuso immagini del salvataggio dei sopravvissuti all'esplosione di martedì, avvenuta in un deposito di carburante nei pressi di Step'anakert, il capoluogo del Nagorno-Karabakh.

Gli ultimi dati, aggiornati dal Difensore civico armeno per i diritti umani, Gegham Stepanyan, parlano di almeno 68 morti, oltre ad centinaia di feriti. 
Ma oltre 100 persone risultano ancora disperse in seguito all'esplosione.

Da parte azera, è stato annunciato che almeno 192 soldati e un civile sono morti durante l'operazione militare della settimana scorsa in Nagorno-Karabakh.

Germania e Usa vogliono una missione internazionale

Nel frattempo, la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, ha chiesto all'Azerbaigian di autorizzare gli osservatori internazionali ad entrare nel Nagorno-Karabakh e gli Stati Uniti hanno confermato la disponibilità del presidente azero Aliyev.

La dichiarazione di Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano: 
"Il presidente Aliyev ci ha detto che non ci saranno ulteriori azioni militari e ci aspettiamo che sia effettivamente così. Aliyev ha anche detto che accetterà una missione internazionale di osservazione della situazione in Nagorno-Karabakh e ci aspettiamo che mantenga la sua promessa".

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