Il Corano brucia di nuovo in Svezia, violente proteste a Malmö

Auto bruciate per protestare contro i roghi del Corano
Auto bruciate per protestare contro i roghi del Corano Diritti d'autore SESVT
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Di Ilaria Cicinelli
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Il rogo del Corano a Malmö, nel sud della Svezia, scatena violente reazioni di protesta nella popolazione musulmana della città. Il testo sacro dell'Islam è stato dato alle fiamme nel corso di una nuova, provocatoria manifestazione simile a quelle avvenute lo scorso luglio

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Il Corano brucia di nuovo in Svezia. Nella giornata del 3 settembre la polizia ha riferito di vari disordini a Malmö, in reazione alla manifestazione in cui sono state bruciate diverse copie del libro, sacro ai musulmani. I rifugiati iracheni Salwan Momika e Salwan Najem, che in precedenza avevano compiuto atti simili a Stoccolma, hanno scelto di recarsi nella terza città svedese, che conta una grossa popolazione di musulmani, per manifestare in maniera provocatoria. 

Dopo poco più di mezz'ora, circa un centinaio di persone si sono riunite in piazza nel quartiere di Värnhem,per protestare contro il rogo, scatenando una violenta sommossa. L'atmosfera era tesa e molti hanno cercato di superare le barriere della polizia. Gli agenti hanno dunque deciso di sospendere la manifestazione di Momika e Najem, che sono stati caricati su una camionetta blindata e portati via.
Alcuni contro manifestanti hanno lanciato, tra l'altro, pietre e bottiglie. In seguito tre persone sarebbero state arrestate con l'accusa di sommossa violenta per due di loro, mentre una terza persona sarebbe stata portata via con l'accusa di oltraggio a un pubblico ufficiale.

"Capisco che (il gesto) possa provocare forti emozioni ma non possiamo tollerare una che l'ordine pubblico sia turbato nonché gli atti di violenza, come quelli visti oggi" ha dichiarato il capo della polizia di Malmo, Petra Stenkula, all'agenzia di stampa Tt. 

Nella notte di lunedì sono stati segnalati anche diversi disordini nel quartiere di Rosengård, a Malmö. Alle 22.00, la polizia è stata allertata per un incendio in un deposito di rifiuti e per l'incendio di diverse auto. Una volta sul posto, diverse persone hanno iniziato a lanciare pietre contro le auto della polizia. La situazione si è un po' calmata alle 23.20, ma dopo mezzanotte sono stati appiccati nuovi incendi e il lancio di pietre è ripreso.

Il dibattito sulla libertà d'espressione

A luglio e agosto i roghi del Corano hanno scatenato proteste furiose in molti Paesi a maggioranza musulmana, attacchi alle missioni diplomatiche svedesi e minacce da parte di estremisti islamici. La rabbia e le intimidazioni sono giunte a tal punto che la Svezia ha ritenuto necessario innalzare il livello dell'allerta per il terrorismo a 4, che indica una "minaccia elevata", su una scala di 5.Secondo il direttore dei Servizi segreti svedesi per l'antiterrorismo (Säpo), Charlotte von Essen, Stoccolma sarebbe passata da "obiettivo legittimo" a "obiettivo prioritario" per gli estremisti islamici, che hanno promesso di vendicare il gesto. Una decisione, quella dei servizi, presa in misura preventiva e non legata per ora ad alcuna minaccia specifica.

I leader musulmani in Svezia hanno chiesto al governo di trovare un modo per fermare i roghi del Corano, dato che in Svezia manifestazioni simili sono permesse dalla legge
Il Paese ha abbandonato le ultime leggi sulla blasfemia negli anni '70 e il governo ha dichiarato di non avere intenzione di reintrodurle per tutelare la legge sulla libertà d'espressione.Tuttavia, il governo ha annunciato un'indagine sulle possibilità legali di consentire alla polizia di rifiutare i permessi per le manifestazioni per motivi di sicurezza nazionale. Su questa linea il premier svedese Ulf Kristersson aveva dichiarato che "non tutto ciò che è legale è anche appropriato".

Momika aveva spiegato a luglio le ragioni dietro alle sue provocazioni, in un'intervista al quotidiano svedese Expressen: "Voglio mostrare al mondo che il Corano è più pericoloso delle armi nucleari. Voglio che sia vietato o che i versetti sull'omicidio e l'incitamento all'omicidio siano rimossi da esso". Inoltre, giustifica la sua azione con il desiderio di "preservare la libertà di espressione e i valori umani svedesi".

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