Eid al-Fitr: festeggiare la fine del Ramadan a Roma

Associazione culturale islamica "Casa della Pace", Roma, 10 aprile 2024
Associazione culturale islamica "Casa della Pace", Roma, 10 aprile 2024 Diritti d'autore Euronews
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Di Maria Michela Dalessandro
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Il reportage di Euronews per la prima mattina dell’Eid al-Fitr insieme a Khairy Hozayen, egiziano di Alessandria da cinquant’anni in Italia, alla moschea "Casa della Pace" nel quartiere Cecchignola di Roma, a sud della capitale

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Un dolce per segnare la rottura del digiuno religioso e la fine del mese lunare sacro del Ramadan. In arabo Qatayef deriva dal verbo qataf, che significa raccogliere. Il piccolo raviolo farcito di pistacchi, nocciole, mandorle e zibibbo, fritto nell’olio e poi cosparso di miele, è una tradizione dell’Eid al-Fitr, il giorno che segna la fine del Ramadan festeggiato quest'anno in tutto il mondo musulmano dal 10 al 12 aprile.

Abbiamo passato la prima mattina dell’Eid con Khairy Hozayen, egiziano di Alessandria da cinquant’anni in Italia, alla moschea del quartiere Cecchignola di Roma, a sud della capitale. 

Che cos’è l’Eid al-Fitr

Da “Eid”, festa, e “Fitr”, fine del digiuno, Eid al-Fitr è la seconda ricorrenza più importante dei musulmani dopo la festa del sacrificio e celebra la fine del Ramadan, il mese sacro in cui i fedeli digiunano dall’alba al tramonto. Eid al-Fitr segna anche l**’inizio del decimo mese del calendario islamico**, Shawwal. 

Dopo la preghiera mattutina, per tre giorni i musulmani festeggiano in famiglia con piatti tipici e dolci tradizionali a base di miele, datteri e pistacchi. 

Il Ramadan esiste per farci sentire i sentimenti dei poveri, la pazienza e la fame
Khairy Hozayen
Fedele musulmano

La storia di Khairy, dal 1974 in Italia

Da cinquant’anni in Italia, Khairy Hozayen, egiziano di Alessandria, oggi pensionato, arriva a Roma nel 1974 con una borsa di studio. Nella capitale frequenta un corso di diritto penale e criminologia all’università La Sapienza. Poco dopo, tra un viaggio in Italia e l'Egitto, l'incontro con la futura moglie Maria segna il motivo del trasferimento definitivo in Italia. Dopo il matrimonio e la nascita di due figli, Omar e Rasha, Khairy non è mai più andato via dal Paese, conservando però la tradizione musulmana. 

La moschea della Cecchignola

Attiva dal 2006, l’associazione culturale islamica "Casa della Pace" è nel quartiere Cecchignola di Roma, conosciuto nella capitale anche come “città militare”. Nell’area nel quadrante a sud di Roma le diverse strutture militari ospitano infatti reparti dell'Esercito italiano e dello Stato maggiore della difesa. 

Eppure, fuori dal civico 58 di viale dell’Esercito, in occasione del primo giorno dell'Eid mercoledì 10 aprile, lo stradone frequentato per lo più da personale in mimetica, è piena di fedeli musulmani pronti ad entrare nel piccolo luogo di culto. Egitto, Tunisia, Marocco, Bangladesh, Pakistan, sono di tutte le nazionalità, donne, uomini e bambini insieme per festeggiare la fine del mese sacro. 

Nel giorno della preghiera del venerdì l'associazione culturale islamica della Cecchignola ospita in media un centinaio di persone ma nel primo giorno di Eid i fedeli erano oltre 400

I musulmani in Italia

Secondo i dati del 2023 del Centro studi sulle nuove religioni (Censur), in Italia vivono circa 1,67 milioni di musulmani stranieri e 493mila musulmani italiani censiti(il 3,6 per cento della popolazione). 

Il Centro islamico culturale d’Italia gestisce la Grande Moschea di Roma, tra le più grandi in Europa. Nel Paese ci sono però numerosi centri culturali dove pregano migliaia di musulmani.

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