Guatemala, il progressista Bernardo Arévalo de León vince il ballottaggio per le presidenziali

Bernardo Arévalo de León
Bernardo Arévalo de León Diritti d'autore Moises Castillo/ AP
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Di Michela Morsa
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L'ex diplomatico di 64 anni, noto per la sua lotta alla corruzione, ha sconfitto l'ex first lady Sandra Torres Casanova con più del 59 per cento delle preferenze. Sarà il primo presidente progressista dal 1985

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L'ex diplomatico Bernardo Arévalo de León, del partito progressista e anticorruzione Movimiento semilla, è il vincitore del secondo turno delle presidenziali in Guatemala. Arévalo ha ottenuto il 59,1 per cento contro il 36,1 della sua rivale, l'ex first lady Sandra Torres Casanova, del partito Unità nazionale per la speranza. 

Al primo turno del 26 giugno, con un'astensione di circa il 40 per cento e un elevatissimo numero di schede bianche, Arévalo aveva ottenuto quasi il 12 per cento dei voti contro il 16 di Torres. 

Sociologo di 64 anni, già vice ministro degli Esteri e ambasciatore in Spagna, Arévalo sarà il primo presidente progressista e moderato di sinistra a governare il Guatemala da quando nel 1985 si è tornati a un sistema democratico dopo circa tre decenni di dittatura militare. 

Arévalo è noto per le sue campagne contro la corruzione e per il suo contrasto con i partiti al potere in Guatemala, che hanno persino tentato di estrometterlo dalla campagna elettorale e di bandire il suo partito, senza riuscirci. Tra il primo e il secondo turno, infatti, era stata ordinata la sospensione del Movimiento semilla, poi bloccata dalla Corte costituzionale guatemalteca.

Il presidente uscente Alejandro Giammattei, accusato di indebolire l’indipendenza della magistratura e la libertà di stampa, ha riconosciuto la vittoria di Arévalo, e ha detto di averlo invitato al palazzo presidenziale dopo che i risultati sono stati ufficializzati «per programmare la transizione più ordinata e completa che sia mai avvenuta nel Paese».

Arévalo potrebbe però avere diversi problemi nel realizzare il suo programma elettorale, perché il Parlamento è ampiamente controllato dai partiti di cui lui vorrebbe diminuire potere e influenza, tra cui Vamos, quello di Giammattei, e Une, quello di Torres. Semilla controlla soltanto 23 seggi su 160.

Inoltre, il Guatemala si trova in una situazione complicata. Il Paese ha molti problemi di corruzione e i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno indebolito sempre di più lo Stato di diritto

Secondo diversi attivisti e organizzazioni per i diritti civili locali, il livello di corruzione politica è aumentato soprattutto dal 2019, quando il presidente Jimmy Morales espulse dal paese la Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala (Cicig), un organo indipendente appoggiato dall’Onu che stava indagando su di lui per corruzione.

La Commissione aveva rilevato una serie di irregolarità in cui erano coinvolti vari personaggi di spicco della politica e della classe dirigente del Guatemala. Negli anni successivi, decine oppositori politici, procuratori e giornalisti sono dovuti fuggire all’estero per paura di essere perseguitati.

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