Imposto il divieto di esportare in Bielorussia armi da fuoco e munizioni, come prodotti e tecnologie che contribuscono al miglioramento militare e tecnologico. Sanzioni anche contro 41 individui e entità per continui abusi sui diritti umani nel Paese
L'Unione Europea dà un'altra svolta alle sanzioni legate all'invasione russa dell'Ucraina, punendo anche la principale alleata di Mosca nella guerra, la Bielorussia.
Come ha annunciato la Commissione europea sul suo sito web, il Consiglio europeo ha adottato ulteriori misure restrittive "in risposta al coinvolgimento della Bielorussia nell'aggressione" e per evitare che le sanzioni contro la Russia vengano aggirate attraverso il Paese alleato.
Le misure estendono il divieto di esportazione verso la Bielorussia di "una serie di beni e tecnologie altamente sensibili che contribuiscono al potenziamento militare e tecnologico della Bielorussia", spiega l'esecutivo europeo. "Il Consiglio impone inoltre un ulteriore divieto di esportazione di armi da fuoco e munizioni, nonché di beni e tecnologie adatti all'uso nell'aviazione e nell'industria spaziale".
La Commissione sottolinea poi come le modifiche siano state accelerate "in considerazione dell'urgenza legata alla lotta all'elusione di alcuni beni e tecnologie altamente sensibili".
Inoltre, il Consiglio europeo ha formalmente inserito nella black list europea 38 nuovi individui e tre nuove entità bielorusse per il diretto coinvolgimento nella "guerra illegale" della Russia contro l'Ucraina e per "i continui abusi dei diritti umani" da parte di Minsk.
"Abbiamo adottato nuove sanzioni in reazione alle continue, sistematiche, diffuse e gravi violazioni dei diritti umani e alla brutale repressione contro tutti i segmenti della società bielorussa da parte del regime illegittimo di Lukashenko", ha sottolineato l'Alto rappresentante per gli affari esteri dell'Unione Josep Borrell.