Memphis reagisce dopo il pestaggio a morte di Nichols. Sciolta l'unità Scorpions

Memphis marcia dopo la diffusione delle immagini del pestaggio di Tyre Nichols
Memphis marcia dopo la diffusione delle immagini del pestaggio di Tyre Nichols Diritti d'autore AP Photo/Yuki Iwamura
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Di Gianluca Martucci
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Sciolta l'unità Scorpions, creata per sgominare le bande criminali della città con tattiche e pratiche spesso al limite della legge. Non esistono prove di un'infrazione da parte di Nichols

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La pubblicazione dei video del pestaggio di Tyre Nichols sta provocando un'ondata di manifestazioni a Memphis simili a quelle che nel 2020 si propagarono dalla città di Minneapolis all'intero territorio degli Stati Uniti dopo l'uccisione di George Floyd.  A più di due anni di distanza però il Parlamento americano non è riuscito ad approvare la legge che proponeva di creare standard nazionali per determinare le responsabilità per gli abusi commessi dagli agenti.

"Se la cosiddetta legge George Floyd fosse davvero esistita questi poliziotti ci avrebbero pensato due volte prima di comportarsi così: il Senato degli Stati Uniti e il Congresso devono affrontare i problemi dei diritti civili", ha detto l'attivista Alfred Charles "Al" Sharpton Jr. durante un raduno, insistendo sulla necessità di "approvare una legge federale sulla polizia".

La fine della "Scorpions"

Il distretto di polizia di Memphis intanto ha comunicato lo scioglimento permanente dell'unità Scorpions, formata da 50 agenti e istituita per contrastare le gang criminali nelle zone più malfamate della città. Tutti e cinque gli agenti che fatto morire Nichols appartenevano a questa unità speciale.

La squadra speciale era stata creata nel 2021 ma ha operato con tattiche e condotte spesso fuori dai limiti legislativi. L'acronimo Scorpion sta per Street Crimes Operation to Restore Peace in Our Neighborhoods, ovvero “Operazione crimine di strada per ripristinare la pace nel vicinato”. 

Dopo la morte del ventinovenne, i cinque agenti sono stati licenziati e sono attualmente accusati di aggressione aggravata, rapimento aggravato e abuso d’ufficio, oltre che di omicidio "di secondo grado". Il capo del distretto di polizia della città Cerelyn Davis ha paragonato il pestaggio di Nichols a quello di Rodney King, che scatenò le proteste del 1992 a Los Angeles. Anche nel caso di Nichols "non ci sono prove di alcuna infrazione". Sembra quindi smentita l'ipotesi che l'afroamericano sia stato fermato per una violazione del codice della strada. 

Continua il monito della madre di Nichols, RowVaughn Wells, lanciato nei confronti dei manifestanti, di protestare pacificiamente. Alla donna è stato impedito di vedere suo figlio nei tre giorni da lui in ospedale in condizioni critiche. Lo stato di arresto sarebbe stata la giustificazione per impedire che la famiglia vedesse Nichols morente.

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