La prima volta della Comunità Politica Europea

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Di Alberto De FilippisAna Lazaro
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A Praga la riunione inaugurale del progetto voluto da Emmanuel Macron. Partecipano tutti gli Stati del continente, tranne Russia e Bielorussia

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I rappresentanti di 44 Paesi europei sono riuniti a Praga per il primo incontro della Comunità Politica Europea, un nuovo forum intergovernativo che include sia gli Stati dell'Unione Europea, sia il resto del continente.

Il vertice di Praga

Tra i temi sul tavolo spiccano le questioni relative alla sicurezza e all'approvvigionamento energetico.

"Condividiamo lo stesso continente e affrontiamo le stesse sfide. E abbiamo l'occasione di capire come possiamo migliorare la cooperazione e il coordinamento per avere più stabilità, più sicurezza, più pace", ha detto al suo arrivo il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Il vertice è inevitabilmente condizionato dalla guerra in Ucraina, che è anche il motivdo di esclusione per due Stati che, almeno geograficamente, dovrebbero rientrare nel club, come ha fatto notare il primo ministro belga Alexander De Croo."L'intero continente è qui tranne due Paesi, Bielorussia e Russia: questo mostra quanto siano isolati questi due Paesi". 

C'era invece l'Ucraina, rappresentata in persona dal suo primo ministro Denys Shymal e in remoto dal presidente Volodymyr Zelensky, che collegato da Kiev ha usato toni decisi nel suo intervento "Dobbiamo vincere la guerra per evitare che i carri armati arrivino a Praga".

Obiettivi e strategie

Data anche l'incertezza su scopi e funzionamento del forum, ogni Paese sarà probabilmente tentato di utilizzarlo al fine di perseguire i propri interessi nazionali. Il Regno Unito, dopo la Brexit, potrebbe trovare proprio in questo nuovo formato l'occasione per migliorare i suoi rapporti con l'Unione Europea. 

Per i Paesi candidati all'adesione all'Unione Europea, potrebbe un modo per rafforzare i legami con i 27. Rilevante è infatti la presenza dei leader balcanici: molti dei Paesi di quest'area sperano di entrare nell'Unione in futuro e altri, come la Serbia, rappresentano dei possibili alleati da strappare all'influenza russa.

Così come sarà interessante osservare il comportamento della Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, spesso e in dissidio con il blocco dei 27 negli ultimi tempi. L'idea alla base della Comunità politica europea, del resto, è proprio quella di favorire il dialogo tra i governi.

Secondo il direttore di Eurasia Group Mujtaba Rahman, comunque, al momento il risultato più importante  sarà quello derivante dagli accordi bilaterali che si svolgono a margine delle sessioni comuni. "Ci sono due o tre ore di tempo libero per 44 capi di Stato e di governo, che possono interagire l'uno con l'altro".

Un nuovo formato

Il primo incontro si svolge cinque mesi dopo che Emmanuel Macron ha presentato, per la prima volta, la comunità come risposta alla guerra della Russia in Ucraina e al completo ripensamento geopolitico che questo evento ha innescato nelle capitali europee.

Il nuovo formato ha anche lo scopo di venire incontro a quei Paesi candidati, ma in sala d'attesa per l'adesione all'Unione Europea. Richieste in alcuni casi "superate" dalla domanda di adesione di Ucraina e Moldova all'indomani dell'invasione della Russia.

Lo stesso Macron ha sottolineato che la CPE non dev'essere un'alternativa all'adesione, ma piuttosto consentire una cooperazione più profonda con i paesi democratici in tutto il continente.

Per Steven Blockmans, direttore della ricerca presso il Center for European Policy Studies (CEPS), la rapidità con cui è stato organizzato questo incontro suggerisce che ci siano "questioni che trascendono le controversie bilaterali e che riguardano il futuro della sicurezza europea."

Tutto questo dimostra che "il resto d'Europa, a parte Russia e Bielorussia, si sta sostanzialmente unendo in difesa dell'ordine di sicurezza europeo".

Questa nuova organizzazione sarebbe "un'aggiunta gradita alle organizzazioni internazionali e ad altre conferenze intergovernative esistenti", afferma Blockmans.

La maggior parte dei paesi europei appartiene già a una o più organizzazioni tra cui l'Unione Europea, l'alleanza militare della NATO, il Consiglio d'Europa, che mira a difendere i diritti umani e lo stato di diritto nei suoi paesi membri, e l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), il cui mandato comprende questioni quali il controllo degli armamenti, la libertà di stampa e elezioni libere ed eque.

Ma gli ultimi due punti si sono dimostrati inefficaci nel caso della Russia.

Mosca ha furbescamente abbandondato il Consiglio d'Europa poche ore prima del voto per la sua espulsione mentre l'OSCE, le cui decisioni sono prese all'unanimità, "è stato sequestrato negli ultimi due anni dalla Russia e dal suo alleato Bielorussia, che hanno bloccato i tentativi di risoluzione delle controversie nei conflitti", secondo Blockmans.

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La Comunità politica europea, come prefigurato da Macron e dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel in recenti discorsi, offrirebbe invece spazio a discussioni politiche e strategiche sul futuro del continente.

"Ha davvero il potenziale per costruire un nuovo forum per lo scambio strategico e il processo decisionale su scala pancontinentale, proprio ciò che la situazione geopolitica richiede al momento", dice Daniela Schwarzer, direttore esecutivo per l'Europa e l'Eurasia di Open Fondazioni della società.

"Sappiamo che l'Unione Europea non ha investito abbastanza nel proprio vicinato per molto tempo. Quindi, se questa Comunità politica europea diventa un luogo per l'elaborazione delle politiche, ciò dimostra effettivamente che è interessante collaborare più strettamente con l'Unione e creerà maggiore stabilità in Europa".

I criteri di inclusione della CPE

Fra i partecipanti ci sono i **27 paesi dell'Unione Europea,**così come Paesi terzi attualmente nelle varie fasi di adesione: Albania, Moldova, Repubblica di Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Turchia e Ucraina, o che aspirano ad entrare nel blocco, come Georgia o Bosnia ed Erzegovina.

Sono presenti pure gli stretti alleati dell'Unione, Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein, così come il Regno Unito, ex membro dell'Unione e Stati geograficamente a cavallo tra Europa e Asia: oltre alla Turchia, Armenia e Azerbaigian. Infine sono stati invitati anche i presidenti del Consiglio europeo e della Commissione Europea.

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Il Consiglio europeo, che ha co-organizzato questo primo incontro con il governo della Repubblica ceca, ha affermato nella lettera di invito che il meeting mira a fornire una piattaforma per il "coordinamento politico" mettendo i leader "su un piano di parità".

Secondo Blockmans, l'elenco dei partecipanti invitati mostra anche che i riferimenti iniziali alle "nazioni democratiche d'Europa" non sono stati presi alla lettera, altrimenti attorno al tavolo  non si vedrebbero i leader di Turchia o Azerbaigian. Il focus della CPE si sta spostando da un'alleanza democratica a un'alleanza geopolitica. "Naturalmente la geopolitica non è necessariamente definita sulla falsariga del rispetto delle libertà fondamentali e della democrazia, ma piuttosto in termini di potere e capacità di esercitare il potere".

Per Schwarzer, invece, "l'impegno per i valori fondamentali sanciti dai trattati dell'Unione, dalla Carta dei diritti umani, del Consiglio d'Europa e dalla partecipazione alla politica delle sanzioni nei confronti della Russia dovrebbero essere un prerequisito".

Cosa sappiamo e cosa non sappiamo

Non sono ancora chiare forma e funzionamento che la comunità politica avrà in futuro. L'obiettivo è al momento "promuovere la cooperazione su aree di interesse comune" e "rafforzare la sicurezza, la stabilità e la prosperità dell'Europa nel suo insieme_"._

I leader dei 44 Paesi hanno tenuto una sessione plenaria, seguita da una serie di tavole rotonde su argomenti specifici: pace e sicurezza, energia e clima, situazione economica, migrazione e mobilità.

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Incontri bilaterali fra i rappresentanti di alcuni Stati si terranno prima della sessione plenaria conclusiva, durante la cena.

Al termine dell'incontro, nessuna dichiarazione congiunta."Il miglior risultato del primo incontro sarebbe, credo, concordare una sorta di mandato minimo. A condizione che si incontreranno di nuovo perché c'è una reale necessità di ridefinire i rapporti dell'Unione con i suoi vicini in modo nuovo" afferma Schwarzer.

Come verranno prese le decisioni?

Il rischio è che questo incontro possa essere un unicum: senza una struttura adeguata, come un segretariato che si occupa del lavoro amministrativo, sarebbe complicato organizzare le riunioni successive.

Il Consiglio dell'Unione è del parere che la Comunità dovrebbe riunirsi due volte l'anno. Ma un altro scenario potrebbe essere il modello del G20, con vertici organizzati a rotazione da ciascun Paese partecipante, in alternanza fra membri e non membri dell'Unione Europea.

C'è anche una questione dibudget: ci sarà un fondo comune per pagare i diversi progetti intrapresi o i Paesi interverranno a seconda dei propri interessi? E come verranno prese le decisioni? Tutti insieme o a gruppi di Stati? Molto dipenderà anche dal tipo di voto richiesto per l'adozione: unanimità o maggioranza qualificata.

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"Penso che non si dovrebbe avere l'ambizione di decidere tutto in un consesso formato da oltre 40 paesi", il parere di Daniela Schwarzer. Solo il tempo definirà i contorni, il metodo e gli obiettivi della Comunità Politica Europea. Di sicuro non mancano le potenzialità a un progetto politico di ampio respiro che riunisce tutti, o quasi, i governi del continente.

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