Danimarca e Paesi Bassi dicono no ai pagamenti in rubli per il gas

Stabilimento di gas
Stabilimento di gas Diritti d'autore BTA Lubomira Filipova/ Associated Press
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Di Euronews
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L'Aia e Copenhagen vanno a muso duro contro il Cremlino. In Danimarca si rischia l'interruzione di oltre metà delle forniture necessarie per il fabbisogno domestico

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Gazprom si prepara a interrompere l'erogazione di gas ai Paesi Bassi dopo che la compagnia olandese "Gas Terra" controllata al 50% dallo Stato ha annunciato che si rifiuterà di pagare le forniture in rubli per non andare in contrasto con le sanzioni adottate dall'Unione europea che vietano l'apertura di un conto in rubli presso la Gazprombank. Il taglio delle forniture che avrà luogo a partire da giovedì, bloccherà il trasporto fino ai Paesi Bassi di due milioni di metri cubi inclusi nel contratto che scade a ottobre.

La situazione è analoga per la società del gas danese Orsted. La dirigenza dell'azienda ha già detto che non rispetterà la scadenza di martedì 31 maggio per il pagamento delle erogazioni in rubli e che continuerà a pagare in euro. Per Copenhagen tuttavia la situazione è più delicata, visto che il contratto che Orsted ha concluso con Gazprom copre la maggior parte del fabbisogno in Danimarca.

Se la Russia dovesse rispettare quanto annunciato, Danimarca e Paesi Bassi si aggiungerebbero al gruppo dei Paesi composto da Polonia, Bulgaria e Finlandia, verso i quali le forniture di gas sono interrotte. Sono passati due mesi da quando il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto con cui si impone all'Occidente il pagamento delle forniture di gas tramite la valuta russa. Una mossa che ha evitato il tracollo definitivo del rublo sui mercati finanziari.

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