In Polonia apre una struttura per accogliere i piccoli pazienti oncologici
La guerra in Ucraina ha messo in ginocchio anche le strutture sanitarie. E per i bambini ammalati, specialmente per quelli affetti da tumori o da malattie del sangue, la sospensione delle terapie potrebbe significare una ipoteca sulla loro stessa vita. Così a Bocheniec, in Polonia, è stata messa in piedi una struttura di accoglienza e di primo aiuto.
"Siamo arrivati ieri da Leopoli, che è in piena guerra, con la nostra bambina ammalata di leucemia. Con una diagnosi co me la sua non potevamo fare altro", spiega una madre.
I piccoli pazienti rimasti in Ucraina passano i loro giorni nei rifugi, invece che nelle stanze di un ospedale. Ma mettersi in strada richiede coraggio e risorse. E non tutti ne dispongono. "Molti piccoli malati sono rimasti lì. Le loro mamme si dicono preoccupate, hanno paura di andare verso quello che non conoscono, e cosi non sono partite..."
La struttura di riferimento per i piccoli pazienti oncologici è il risultato di una collaborazione tra una fondazione polacca e un ospedale statunitense.
Marta Salek, medico del St. Jude Children's Research Hospital: "Riceviamo un gran numero di pazienti che provengono da Leopoli, attraverso i corridoi umanitari. A volte arrivano gruppi di soli 20 pazienti, ma abbiamo ricevuto anche fino a 70 malati in un solo colpo".
Visitati dai medici al loro arrivo, i piccoli ammalati vengono successivamente trasferiti in uno dei 200 centri terapeutici, in uno dei 28 paesi che aderiscono all'iniziativa.