Guerra in Ucraina: la Russia riapre ai corridoi umanitari. Kiev: "Bombe invece di evacuazioni"

Guerra in Ucraina: la Russia riapre ai corridoi umanitari. Kiev: "Bombe invece di evacuazioni"
Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
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Guerra in Ucraina. Dopo il fallimento di ieri, la Russia si dice pronta a riaprire i corridoi umanitari. Kiev accusa: "Bombardamenti invece di evacuazioni. È un assedio medievale". Mosca sull'ipotesi di un embargo al suo petrolio: "Si rischia il barile a 300 dollari"

Corridoi umanitari o vicoli ciechi? La Russia ci riprova, l'Ucraina denuncia

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Si ritenta, in Ucraina, la via dei corridoi umanitari. Dopo la fumata nera di ieri, che Kiev mette sul conto dei bombardamenti russi, Mosca si è detta pronta a riaprirli oggi da Kyiv, Chernihiv, Sumy, Kharkiv and Mariupol. Resta tuttavia sempre la questione degli sbocchi in Russia o Bielorussia. Un "politica del vicolo cieco" che, insieme alla crescente penuria di acqua, cibo e generi di prima necessità, fa parlare la presidenza ucraina di "assedio medievale" e ingrossa le fila dei profughi: già più di 1.7 milioni, secondo le ultime stime, quelli che avrebbero lasciato il Paese. 

Altolà di Mosca sull'embargo al suo petrolio: "Si rischia il barile a 300 dollari"

Nuove e sempre più aspre sanzioni, l'arma evocata nelle ultime ore da Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito, per piegare la determinazione russa e far pagare a Mosca la sua "invasione e aggressione ingiustificata dell'Ucraina". Un braccio di ferro, che si gioca anche sul terreno dell'energia. Gli Stati Uniti non si sono ancora pronunciati, ma all'ipotesi di un embargo sul suo petrolio, Mosca già reagisce mettendo in guardia dal rischio che il prezzo del barile possa più che raddoppiare e schizzare a 300 dollari. Dall'Unione Europea, il commissario al clima Frans Timmermans abbozza intanto le possibili tempistiche: per emanciparsi completamente dal gas russo ci vorrà qualche anno, ma "la** dipendenza della UE diminuirà sostanzialmente già nei prossimi mesi**".

Sumy: bombe al posto delle evacuazioni. Morti anche dei bambini

Sul campo le autorità ucraine denunciano attacchi anche nella città di Sumy, una di quelle da cui già ieri sarebbero dovute procedere le evacuazioni attraverso i corridoi umanitari. Diversi i bambini tra le 10 persone che qui avrebbero perso la vita in un attacco aereo su una serie di edifici residenziali, secondo stime dell'amministrazione militare ucraina. Almeno 13, in base a calcoli dei servizi d'emergenza locali, i civili rimasti invece uccisi ieri nel bombardamento di una panetteria industriale a Makariv, a una sessantina di chilometri da Kiev. 

"L'Unione Europea non è più la Luna"

Facilitato dalla mediazione di Ankara, un incontro fra i ministri degli esteri russo e ucraino, è stato programmato per questo giovedì nella città turca di Antalya. Proprio il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, aveva intanto sottolineato ieri gli "enormi progressi" nell'avvicinamento del suo paese all'Unione Europea. "Se ancora una settimana fa la distanza era pari a quella tra la Terra e la Luna - ha detto dopo un colloquio telefonico con Josep Borrell - ora è quella tra Kiev e Vinnitsa (ndr: appena 262km)".

Una settimana fa la distanza fra l'Unione Europea era la Luna. Ora è distante quanto tra Kiev da Vinnitsa (ndr: 262km)
Dmytro Kuleba
Ministro degli esteri ucraino

Z****elensky: "Non abbiamo paura, continueremo a resistere"

In un nuovo video, Zelensky ha intanto ribadito che il suo paese non ha paura e che continuerà a resistere. Il presidente ucraino ha celebrato anche "l'eroismo" di tutti coloro che si stanno opponendo all'aggressione russa e che stanno permettendo alla vita di andare avanti anche sotto le bombe. In giornata Zelensky dovrebbe intervenire in videoconferenza al Parlament britannico, con ogni probabilità per invocare l'invio di più armi e rinnovare l'appello alla no-fly zone, che appena qualche giorno fa la NATO aveva rifiutato di istituire sui cieli ucraini.

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