Esclusivo: Euronews nella zona del conflitto in Nagorno Kharabakh

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Diritti d'autore -/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora GandiniEmin Ibrahimov
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Il reportage del nostro inviato Emin Ibrahimov nel cuore del conflitto in Nagorno-Karabakh. Il nostro giornalista dice di aver notato molti carri armati, nel suo viaggio tra edifici distrutti e villaggi evacuati

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Dalla città di Naftalan in Azerbaigian la troupe di euronews si sposta verso Talesh, una cittadina che alcuni giorni fa, secondo il Presidente azero, lham Aliyev, era sotto il controllo armeno, dopo essere stata conquistata dall’esercito il 3 ottobre scorso.

Emin Ibrahimov , il nostro inviato, ci racconta che per motivi di sicurezza hanno dovuto lasciare la lor auto alla base attuale a Naftalan. "Adesso ci troviamo all’interno di un pick-up militare diretto a Talish. Euronews è la prima troupe televisiva che filmerà lì".

Il racconto del nostro inviato nel cuore del conflitto

La scorsa settimana sono diverse le città e i villaggi bombardati o conquistati dalle forze azere. Case ed edifici a Talish sembrano aver subito ingenti danni. Il nostro inviato riesce ad entrare in una di queste abitazioni, colpite presumibilmente dall'artiglieria. Le condizioni imposte dall'esercito azero lasciano immaginare un dispositivo militare da nascondere alle telecamere.

"Uno delle condizioni principali che ci sono state imposte dall'esercito di Baku era che non potevamo filmare alcun soldato o equipaggiamento militare, ci fa notare il nostro giornalista. Ma lungo la strada abbiamo visto molti carri armati."

Una storica cattedrale armena colpita e danneggiata, giornalisti feriti, bilancio dei caduti tra i militari in perenne aumento. Si parla di centinaia di vittime, decine sono civili. Questo è l'ultimo bollettino del conflitto nel Nagorno-Karabakh. Il ministero della Difesa azero ha però negato ogni responsabilità per quanto riguarda la chiesa bombardata, sottolineando che Le forze azere "non prendono di mira edifici e monumenti storici, culturali e soprattutto religiosi."

Tutta la zona, però, è un campo minato. Intanto il cessate il fuoco entrato in vigore sembra essere molto fragile anche se dovrebbe aprire la strada ai colloqui sulla risoluzione del conflitto.

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