Bielorussia: ecco perché Katia Polidovets ha deciso di fare l'osservatrice per queste presidenziali

Bielorussia: ecco perché Katia Polidovets ha deciso di fare l'osservatrice per queste presidenziali
Diritti d'autore NIKOLAY PETROV/AFP or licensors
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Di Anelise Borgeseuronews
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Chiamata anche l'ultima dittatura d'Europa, la Bielorussia va al voto con il cuore pesante. Domenica tutto può cambiare e tutto può restare com'è. Katia è giovane, per lei è arrivato il momento di voltare pagina

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 In Bielorussia qualcuno ha già votato per le presidenziali,  ma la giornata elettorale clou è domenica.

Si tratta di elezioni cruciali per il presidente Alexander Lukashenko sicuramente le più importanti da quando è salito al potere 26 anni fa. 

L'opposizione ha assunto il volto dei manifestanti che hanno chiesto un cambiamento incorrendo nella repressione delle forze dell'ordine.

I gruppi che tutelano i diritti umani riportano arresti e intimidazioni e accusano il governo di voler determinare in anticipo l'esito delle elezioni.

 Non ci sono osservatori internazionali, ma qualcosa si muove comunque nel Paese che segna il confine fisico e politico tra Russia da una parte e  Occidente dall'altra

 

 Katia Polidovets ha deciso di prendere il toro per le corna e ha fatto una scelta politicamente importante in questa occasione: ha deciso di fare l'osservatrice, a lei l'ingrato compito di denunciare brogli eventuali, mancanze e superficialità.

UN'esperinza che la segnerà ma che non incontra il plauso di tutti:

"Ero in piedi, non davo fastidio a nessuno non parlavo con nessuno tranne che con il direttore del seggio, a un certo punto una donna che mi ha detto essere la direttrice della scuola mi ha chiesto di lasciare l'edificio.  Ho un video che lo testimonia, le ho domandato su quale base mi facesse questa richiesta e come potessi esercitare il mio compito di osservatrice partendo".

 

Il presidente Alexander Lukashenko si è impegnato perché le consultazioni siano le più trasparenti possibili e ha puntato il dito invece contro interferenze esterne. Troppe.

E i suoi sostenitori non mancano. Igor ha 60 anni è pensionato  e non conosce mezzi termini: "È il migliore".

Storce il naso Kati, per lei è arrivato il tempo del cambiamento e così stavolta ha deciso di scendere in prima linea.

"Devo dire con tutta sincerità di essere abbastanza spaventata, ma quest'anno ho deciso di battermi, non possiamo aver paura sempre. Sono pronta per il cambiamento, l'intero paese è pronto. Siamo cresciuti, siamo maturati".

La posta in gioco non è mai stata così alta, domenica il corso della storia in Bielorussia potrebbe avere una brusca accelerata.

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