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Crisi Usa-Iran, Trump: "Nuove sanzioni contro Teheran"

Crisi Usa-Iran, Trump: "Nuove sanzioni contro Teheran"
Diritti d'autore Brendan Smialowski / AFP
Diritti d'autore Brendan Smialowski / AFP
Di Euronews
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Il presidente lo ha detto nel discorso pronunciato alla Casa Bianca dopo l'attacco missilistico di Teheran contro due basi americane in Iraq

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Nuove sanzioni contro l'Iran e una promessa: finché sarà in carica, Donald Trump non permetterà che Teheran si doti di un arsenale nucleare.

Sono i due concetti più importanti espressi dal presidente degli Stati Uniti nel discorso pronunciato alla Casa Bianca a meno di 24 ore dall'attacco missilistico condotto dall'Iran contro due basi militari americane in Iraq. Una rappresaglia arrivata a meno di una settimana dall'uccisione del generale Qassem Soleimani a Baghdad.

Trump ha anche chiesto all'Europa di sganciarsi definitivamente dal patto sul nucleare del 2015: "È giunto il momento che il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Russia e la Cina riconoscano questa realtà. Ora devono staccarsi da quel che resta dell'accordo con l'Iran".

Soleimani, ha detto Trump, era il "maggiore terrorista mondiale", con "le mani sporche del sangue dei soldati americani e iracheni. L'Iran deve abbandonare le sue ambizioni nucleari e finire di sostenere il terrorismo. Dobbiamo raggiungere un accordo che permetta all'Iran di crescere e prosperare.

Il presidente americano ha detto che Teheran, dopo l'offensiva contro le basi americane, "sembra già indietreggiare".

Una delle basi colpite dall'offensiva iraniana è quella di Ain al-Asad, situata a circa 100 miglia a nord-ovest di Baghdad e visitata da Trump nel 2018. A proposito dell'altra base oggetto dei bombardamenti il Pentagono si è limitato a dire che si trova a Irbil, la seconda città più grande dell'Iraq, nel nord del Paese a maggioranza curda.

L'escalation temuta dunque non c'è stata: la guerra tra Usa e Iran si sposta nuovamente in campo economico. La nostra forza - ha aggiunto Trump - è il miglior deterrente alle aggressioni iraniane. "Siamo ora il produttore numero uno di petrolio e gas naturale in tutto il mondo, siamo indipendenti e non abbiamo bisogno del petrolio del Medio Oriente". Con un'apertura a conclusione di intervento: "Noi dobbiamo fare un accordo che consenta all'Iran di prosperare e di trarre vantaggio dal suo enorrme potenziale inespresso. L'Iran può essere un grande Paese. La pace e la stabilità non possono prevalere in Medio Oriente se però Teheran continua a fomentare violenza, odio e guerra"

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