Usa: il giorno dell'impeachment, tutte le tappe che hanno portato all'Ucrainagate

Usa: il giorno dell'impeachment, tutte le tappe che hanno portato all'Ucrainagate
Diritti d'autore Quelle: ASSOCIATED PRESS
Diritti d'autore Quelle: ASSOCIATED PRESS
Di Salvatore Falco
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il presidente Trump è accusato di aver fatto pressione sul suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, affinché annunciasse un'indagine sull'ex vice presidente e potenziale candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, e il figlio.

PUBBLICITÀ

È il giorno dell'impeachment del presidente statunitense Donald Trump. La Camera dei Rappresentanti vota la messa in stato di accusa del tycoon per abuso di potere e intralcio del Congresso.

Il presidente è accusato di aver fatto pressione sul suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, affinché annunciasse un'indagine sull'ex vice presidente e potenziale candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, e il figlio.

"Se non agiamo ora, non avremo compiuto il nostro dovere. È tragico che le azioni sconsiderate del Presidente rendano necessario l'impeachment - ha detto la Speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi - Non ci ha dato scelta. È un dato di fatto che il Presidente ha violato la Costituzione. E' un dato di fatto che il Presidente sia una minaccia costante per la sicurezza del nostro Paese e per l'integrità delle nostre elezioni, la base della nostra democrazia".

I Democratici hanno la maggioranza alla Camera, ma non al Senato in mano ai Repubblicani

"Gli articoli che abbiamo davanti a noi si basano su informazioni molto limitate. Si basano su dicerie, notizie e altre accuse non supportate - attacca Tom Cole, parlamentare Repubblicano - Si basano su un rapporto scritto da un membro del congresso che si è rifiutato di fornire chiarimenti. Non credo che le accuse, che sono soggette a interpretazione, possano configurare un reato di impeachment".

Gli americani sono quasi perfettamente divisi sull'impeachment, il terzo della storia a stelle e a strisce. La discussione al Senato aprirà un vero e proprio processo, con possibile chiamata di testimoni, come ha fatto intendere lo stesso Presidente.

Che in un tweet ha attaccato la cosiddetta sinistra radicale e ha invitato i suoi sostenitori a leggere le trascrizioni.

Negli Stati Uniti nessun Presidente è mai stato rimosso dall'incarico e con tutta probabilità neanche Trump lo sarà. Ma tutti i partiti dei presidenti contro i quali è stato votato l'impeachment hanno perso le successive elezioni.

LE TAPPE DELL'UCRAINAGATE

Gennaio: Rudolph Giuliani, avvocato personale di Trump, incontra a New York un procuratore ucraino. Giuliani, rivela il New York Times, preme per avere informazioni, e ottenere indagini su Biden.

7 aprile: a Fox News, Giuliani suggerisce che Biden, in un tentativo di aiutare il figlio Hunter, abbia spinto per ottenere le dimissioni del procuratore ucraino che indagava su un caso di corruzione legato all'azienda dove Hunter ricopriva il ruolo di manager. Giuliani chiede di fare luce sul ruolo dell'Ucraina nel Russiagate, il caso delle interferenze russe sulle presidenziali americane 2016.

21 aprile: Trump chiama il neoeletto presidente ucraino Zelensky per congratularsi, e gli chiede, genericamente, di portare avanti indagini per "contrastare la corruzione".

25 aprile: a Fox News, Trump dice che il ministro della Giustizia, William Barr, dovrebbe raccogliere informazioni da Kiev su ciò che un conduttore della rete televisiva, Sean Hannity, ha definito "collusione" tra ucraini e democratici nelle elezioni 2016.

6 maggio: l'amministrazione Trump richiama negli Stati Uniti l'ambasciatore in Ucraina, Marie Yovanovitch, accusata di non aver "sostenuto" il suo presidente.

9 maggio: Il New York Times rivela di un viaggio che Giuliani stava progettando in Ucraina per spingere i procuratori a trovare prove su Biden.

10 maggio: in un'intervista a Politico, Trump dice che sarebbe "appropriato" per lui parlare con Barr delle indagini su Biden. Inoltre spiega che progetta di parlare con Giuliani del suo viaggio in Ucraina. A poche ore dalle dichiarazioni di Trump, Giuliani cancella il viaggio a Kiev.

Metà maggio: secondo un informatore, il cui rapporto è stato consegnato al Congresso, Trump comunica al vicepresidente Mike Pence di cancellare la sua presenza alla cerimonia di insediamento di Zelensky. Andra', invece, il segretario all'Energia, Rick Perry.

23 maggio: di ritorno dalla cerimonia a Kiev, la delegazione americana, secondo il New York Times, riporta al presidente l'impressione favorevole suscitata da Zelensky. Trump, pero', ritiene tutti i politici ucraini "corrotti".

13 giugno: in un'intervista a Abc, Trump ammette: "Accetterei da un governo straniero informazioni dannose sui miei rivali".

PUBBLICITÀ

10 luglio: nel corso di una colazione al Trump Hotel, il consigliere di Zelensky, Andriy Yermak, chiede a Kurt Volker, inviato speciale americano per l'Ucraina, di metterlo in contatto con Giuliani.

Luglio: Yermak parla con Giuliani al telefono per la prima volta.

Metà luglio: Trump ordina a Mick Mulvaney, capo ad interim dello staff della Casa Bianca, di bloccare i 391 milioni di dollari di aiuti militari destinati all'Ucraina e già autorizzati dal Congresso.

25 luglio: Trump parla al telefono con Zelensky e gli chiede un "favore": vuole che l'Ucraina accerti se ci sia stato un caso di corruzione e conflitto di interessi che riguarda Biden e suo figlio. Il presidente americano suggerisce al suo omologo che potrebbe lavorare in sinergia con Giuliani e il ministro Barr.

Luglio: dopo la telefonata, secondo un informatore, funzionari della Casa Bianca spostano la trascrizione della telefonata nel file delle comunicazioni protette da segreto di stato.

PUBBLICITÀ

26 luglio: l'inviato Volker e l'ambasciatore Usa presso l'Unione Europea, Gordon Sondland, ragguagliano i consiglieri ucraini su come gestire le richieste fatte da Trump.

Agosto: Giuliani incontra a Madrid un consigliere del presidente Zelensky.

9 settembre: William Taylor jr, ambasciatore in Ucraina, invia un messaggio a Volker e Sondland: "Penso sia assurdo trattenere fondi destinati alla sicurezza per aiutare una campagna politica".

9 settembre: l'ispettore generale dell'Intelligence Community, organismo che lavora alla sicurezza nazionale, invia alle commissioni Intelligence di Camera e Senato un'informativa sull'esistenza di un "rapporto" stilato da un informatore, la cosiddetta "talpa". Le commissioni Affari esteri, Intelligence e Controllo, aprono un'indagine per accertare se Trump e Giuliani stiano abusando del loro potere per interessi personali.

11 settembre: la Casa Bianca comunica ai senatori che sono stati sbloccati i fondi destinati all'Ucraina.

PUBBLICITÀ

24 settembre: la speaker della Camera, Nancy Pelosi, annuncia l'apertura formale della procedura di impeachment nei confronti del presidente.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ucraina: respinte le dimissioni del primo ministro

Impeachment: la guerra di parole tra Repubblicani e Dem

Usa, l'ex vicepresidente Pence: "Io contro l'isolazionismo, dobbiamo sostenere gli alleati"