Gazavision e Globalvision: le alternative palestinesi alla finale di Eurovision

Gazavision e Globalvision: le alternative palestinesi alla finale di Eurovision
Diritti d'autore Un cantante palestinese improvvisa un concerto tra le macerie di Gaza prima che inizi Eurovision, chiedendone il boicottaggio - REUTERS/Mohammed Salem
Diritti d'autore Un cantante palestinese improvvisa un concerto tra le macerie di Gaza prima che inizi Eurovision, chiedendone il boicottaggio - REUTERS/Mohammed Salem
Di Lillo Montalto Monella
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Gli attivisti per la causa palestinese hanno organizzato due eventi alternativi per attirare i riflettori sull'occupazione israeliana dei loro territori. In contemporanea con la finalissima di Eurovision

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Mentre Tel Aviv ospita la 64esima edizione di Eurovision, e nessuna delegazione musicale ha scelto di boicottare la kermesse (inclusa Madonna, che si esibirà regolarmente come superospite), gli attivisti per la causa palestinese hanno organizzato due eventi alternativi per attirare i riflettori sull'occupazione israeliana dei loro territori.

Si chiameranno Globalvision e Gazavision e si terranno sabato, nello stesso giorno della finale della gara canora più seguita d'Europa.

Gazavision è annunciato come un talent musicale di protesta contro "l'apartheid israeliana". Proposto dall'organizzazione _We Are Not Numbers,_vede la partecipazione di sei artisti locali "che non possono viaggiare per partecipare a concorsi musicali", come i loro colleghi più fortunati. Dopo aver aperto le votazioni online (si può scegliere tra Ahmed al-Daoor, "sognatore tenace", e Ghada Shoman, che "canta alle rovine"), il vincitore verrà annunciato in una cerimonia di premiazione che si terrà sabato a fine ramadan.

Globalvision è stata organizzata da attivisti che ritengono Eurovision una "copertura per la repressione culturale e militare delle comunità palestinesi", e avrà come motto: "Dare to Dream Together". Anche qui saranno presenti musicisti e comici. 

Scrive Arab News che gli eventi, lanciati come "alternativa positiva" alla semplice richiesta di boicottaggio e si terranno a Ramallah, Haifa, Londra e Dublino. Proprio l'Irlanda è stata una delle nazioni che ha protestato più veementemente contro la scelta di tenere il concorso a Tel Aviv e di parteciparvi, mentre a qualche decina di chilometri di distanza si muore sotto i razzi e i missili. 

Di Globalvision non ci sarà diretta televisiva ufficiale, ma degli streaming online. La durata sarà di quattro ore, tanto quanto quella di Eurovision.

Si parla della presenza del famoso produttore Brian Eno insieme ad artisti palestinesi e israeliani.

Martedì scorso, a poche ore dall'inizio delle semifinali, a Gaza dei musicisti hanno suonato tra le macerie dei palazzi distrutti dai bombardamenti israeliani del 4-6 maggio scorso: l'evento si è chiamato Gaza Message e ha visto la partecipazione della madre di Rouzan al-Najjar, un medico palestinese ucciso al confine con Israele durante gli scontri dell'anno scorso.

REUTERS/Mohammed Salem

La Ong Breaking The Silence, un'organizzazione israeliana di veterani che denuncia le violazioni nei territori palestinesi con cui abbiamo collaborato per questo reportage da Hebron, ha affisso un manifesto provocatorio lungo l'autostrada sovvertendo il significato del motto della manifestazione, Dare To Dream ("osa sognare").

Intorno al festival le misure di sicurezza sono massime. Sul palco, qualche accenno alla causa palestinese potrebbe venire dai concorrenti islandesi in bondage, la band Hatari: in passato hanno invitato provocatoriamente il primo ministro israeliano Netanyahu ad un match di wrestling nordico. 

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