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ISS: "Nessun rischio pandemia in Italia"

ISS: "Nessun rischio pandemia in Italia"
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Di Debora Gandini
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Brescia, la Procura apre inchiesta sui casi di polmonite. Ma gli esperti rassicurano: nessun rischio di pandemia

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Nessun rischio di pandemia in Italia dopo i 250 casi di polmonite segnalati in queste primi dieci giorni di settembre nella zona di Brescia. Prima di avere delle risposte certe e capire anche se l’epidemia sia partita dal batterio della legionella nella rete idrica si dovrà attendere ancora qualche giorno.

Una cosa è confermata: la legionella non si trasmette da persona a persona come ci conferma anche il Professore Giovanni Rezza dell’I**stituto Superiore di Sanità**. “E' chiaro che la legionella si possa trovare nell'acqua. Poi in quali tipi di acqua è tutto ancora da capire e da accertare. Quello che è chiaro è che non ci si infetta bevendo l'acqua ma ci si infetta solo se l'acqua viene nebulizzata, quindi forma degli aerosol che vengono poi inalati.”

Tra paure e allarmismi, giustificati e non, quanto sta accandendo è un evento piuttosto raro dovuto forse anche ad eventi esterni. “Sembra esere stato un evento unico e davvero anomalo. Il fatto che la maggior parte dei casi si sia verificato in pochissimo tempo fa pensare a una esposizione a una sorgente ambientale contaminata e non a un contagio da persona a persona.”

ll numero di persone colpite da polmonite è preoccupante ma la curva epidemica tende ad abbassarsi. Lo ha riferito l’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera: «Insieme alle ATS coinvolte, stiamo facendo tutto il possibile per fare chiarezza. Dai risultati delle indagini fin qui eseguite mi sento di tranquillizzare tutti, i cittadini in primis, sul fatto che la curva epidemica appare in calo, il numero crescente di casi che stiamo fornendo rappresenta una fotografia dell’ultima settimana, frutto di indagini sempre piu’ dettagliate”.

Nel frattempo la Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta contro ignoti. Epidemia colposa è l'ipotesi avanzata dal sostituto procuratore Bonomo che ha affidato ai carabinieri del Nas il compito di effettuare indagini soprattutto sulla rete idrica dei principali comuni interessati dai casi di polmonite.

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