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Sapelli: "Alla Cina non importa abbastanza dell'Italia"

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Di Euronews
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Intervista di Diego Malcangi all'economista Giulio Sapelli

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Euronews ha intervista l’economista Giulio Sapelli per un commento sulla visita del ministro dell’Economia Giovanni Tria in Cina volta a rafforzare le relazioni economico-sociali tra Roma e Pechino.

La visita del ministro Tria ha una sua importanza per quanto riguarda il rapporto con Bankitalia. Ormai già la Federal Reserve e Bundesbank hanno superato il muro del suono. Se questo serve ad incrementare il nostro commercio con la Cina, è una visita che va apprezzata soprattutto perché si incontra anche con la volontà di Bankitalia. Se si mantiene questo viaggio in questo contesto, e la si finisce di enfatizzare invece sul rapporto con la Via della Seta, tentativo pericoloso per la nostra economia, e per la nostra collocazione internazionale, il viaggio è positivo. Se si vuole dare un altro senso allora il viaggio diventa molto negativo sia per il nostro futuro economico che per il nostro rapporto che deve restare fondamentale con gli Stati Uniti.

E’ possibile immaginare anche che ci sia una forma di attività preparatoria per rispondere ad eventuali colpi che l’Italia potrebbe ricevere nel prossimo autunno dal punto di vista speculativo?

Questi colpi dal punto di vista speculativo sono molto improbabili, e se ci fossero questi attacchi speculativi, mi spiace contraddire il Ministro Tria, ma sarebbe molto difficile che la Cina ci desse una mano. Perché come sta dimostrando il suo comportamento nel Bangladesh, in Australia, in Malesia, in Africa, i cinesi usano in modo spericolato l’arma finanziaria per portare avanti una linea economica che non è certo fondata sulla ricerca del profitto capitalistico perchè la Cina non è un sistema capitalistico, è ancora un sistema comunista.

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