"I cittadini europei devono preoccuparsi che i loro governi li spiino"

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Di Euronews
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Per approfondire la questione della protezione dei dati, sentiamo l’eurodeputato Jan Philipp Albrecht, relatore sul regolamento dell’Unione europea sulla protezione dei…

Per approfondire la questione della protezione dei dati, sentiamo l’eurodeputato Jan Philipp Albrecht, relatore sul regolamento dell’Unione europea sulla protezione dei dati.

Sophie Claudet, euronews: Con questo nuovo regolamento, gli europei avranno la reale percezione che i loro dati siano più protetti?

Jan Philipp Albrecht: “Il miglioramento, in sostanza, è che c‘è molta più trasparenza con le nuove regole, il che significa che ci saranno politiche d’informazione più dettagliate sull’elaborazione dei dati, sui fini della cessione a terze parti, e in generale ci saranno anche più possibilità di avere un panorama dei dati esistenti su di noi. Avremo anche nuovi diritti, come la portabilità dei dati e il diritto all’oblio. Sarà quindi più facile per i consumatori avere i propri dati personali sotto controllo”.

euronews: E per quanto riguarda le impostazioni della privacy sui social media?

Jan Philipp Albrecht: “Se si progetta un prodotto, una tecnologia o un servizio, questo dovrà essere il più possibile privacy-friendly. E nel momento in cui si comincia a usarlo, saranno attive le impostazioni privacy-friendly, cioè dati privati per default, e sarà l’utente a decidere se cedere i suoi dati, se modificare le impostazioni a un livello meno privacy-friendly. Ad esempio, con Facebook e simili sarà importante verificare che queste compagnie rispettino queste nuove norme di protezione dei dati, altrimenti saranno sanzionaTe con una multa che può arrivare fino al 4 per cento del loro fatturato mondiale annuo, e questo può significare miliardi per una compagnia come Facebook”.

euronews: Sì, questo è un deterrente. Ora, allo stesso tempo, i governi europei stanno approvando leggi molto rigide sulla sorveglianza. Allora i cittadini dovrebbero preoccuparsi che i loro stessi governi li spiino?

Jan Philipp Albrecht: “Assolutamente. Dovrebbero preoccuparsi, e questo regolamento non si sostituisce alle leggi sulla sicurezza nazionale, o sulla sicurezza interna degli Stati membri, perché questo è affar loro, sono loro che devono occuparsene. Ma se gli Stati membri legiferano in quest’area, per esempio per quanto riguarda la polizia e la sicurezza, allora dovranno, naturalmente, seguire le leggi europee. E non solo questo regolamento, ma anche lo standard di base secondo il quale in Europa ogni violazione dei diritti di protezione dei dati, e del diritto alla privacy, deve essere giustificata e proporzionata. La Corte di giustizia europea in dicembre ha giudicato due di queste leggi, quella britannica e quella svedese, e ha sentenziato che non rispettano i diritti fondamentali delle persone”.

euronews: Lei parla della Corte di giustizia europea, che però non ha detto molto di quel che sta facendo la Francia sotto lo stato d’emergenza…

Jan Philipp Albrecht: “Perché quel che la Francia sta facendo rientra nell’ambito della sicurezza nazionale. E in questo l’Unione europea non è affatto competente. E la Corte di giustizia europea non ha alcuna competenza per giudicare le leggi sulla sicurezza nazionale degli Stati membri dell’Unione. Questo non significa che la Francia o altri Stati membri dell’Unione europea possano semplicemente violare i diritti fondamentali dei cittadini europei all’infinito, perché c‘è sempre la Convenzione europea sui diritti umani del Consiglio d’Europa e c‘è la Corte di Strasburgo. E sono abbastanza convinto che avremo casi giudiziari anche sulle leggi francesi”.

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