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Educazione mirata per i bambini rifugiati di Kakuma

Educazione mirata per i bambini rifugiati di Kakuma
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Di Monica Pinna
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Educazione d'emergenza per bambini rifugiati. La sfida del campo profughi di Kakuma, in Kenia

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Secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati sono oltre 16 milioni i rifugiati in tutto il mondo, più della metà sono bambini. 6 milioni di loro hanno tra i 6 e i 14-15 anni. Solo il 22% degli adolescenti rifugiati frequenta una scuola secondaria.

Kakuma, vivere in un campo profughi

Kakuma, in Kenya, è tra i campi di rifugiati più grandi al mondo. Ospita circa 162.000 persone, provenienti soprattutto dal Sud Sudan e dalla Somalia. Inoltre è considerato il campo con il più alto numero di bambini soli. 14.000 minori vivono senza genitori, al massimo hanno qualche parente. A prendersi cura di loro ci sono i volontari di Kakuma. In media ci sono circa 140 studenti per classe nelle scuole primarie, mentre nel resto del Kenya lo standard è di 40. Nonostante questo, il tasso di promossi è del 96%, il più alto del paese.

Esther, 17 anni, è fuggita dalla guerra in Sud Sudan e vive nel campo rifugiati di Kakuma, in Kenia, dal 2009 pic.twitter.com/HCjS5VqvPz

— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) 23 agosto 2015

“Al momento il bambini iscritti alle primarie è del 76%, poi abbiamo un’alta percentuale di studenti che ha superato l’età scolastica. Parliamo di circa il 40%”, ci racconta Collins Onyango, Responsabile presso la Fondazione luterana mondiale.

Gatkuoth arriva dal Sud Sudan, ha 18 anni e frequenta una classe destinata a bambini di 11 anni. Insieme a lui troviamo anche un altro studente che ha circa 45 anni. “Ero in un brutto momento, mia madre è morta nel 2000, mio padre non aveva un lavoro. È per questo che per 7 anni non sono andato a scuola. Sono venuto qui per imparare. Voglio sapere tutto di questo mondo”, ci racconta il ragazzo.

Durante la guerra, Gatkuoth ha perso anche il padre. Per far fronte a situazioni simili, il dipartimento per gli aiuti umanitari dell’Unione europea ha finanziato un programma di educazione attuato dalla Federazione mondiale luterana, che gestisce 21 scuole primarie di Kakuma e 5 scuole secondarie.

Most of #Kakuma refugees are children. Contagious smiles and indestructible faith in the future #Education#Livelihoods#WithRefugeespic.twitter.com/puYfLKkdO4

— Inge De Langhe (@IngeDeLanghe) 26 novembre 2016

Istruzione per un futuro migliore, programmi di assistenza UE e UNCHR

Monica Pinna, euronews: “Troviamo diversi adulti iscritti alle scuole elementari, ma soprattutto bambini che hanno perso 5, 6, 7 anni di scuola a causa della guerra.”

“Assolutamente, hanno perso molti anni e quello che facciamo è cercare di offrire loro una formazione adeguata in modo da poter recuperare in quattro anni i classici otto anni di educazione primaria. In questo modo, abbiamo accelerato il processo per permettere loro di accedere alla scuola secondaria”, ci spiega Jean-Marc Jouineau del programma umanitario dell’UE.

Il sistema di assistenza all’infanzia del campo cerca di dare tutto l’aiuto necessario ai bambini non accompagnati. Gatkuoth è stato adottato da una famiglia appartenente alla sua stessa tribù in Sud Sudan. Ha assistito a omicidi, violenze e questo per lui è un trauma difficile da superare. Nonostante gli sforzi, la situazione è molto dura sia per lui che per i suoi nuovi genitori. La madre adottiva di Gatkuoth ci spiega che stare accanto a questo ragazzo è difficile. “Non ci sono abbastanza soldi per aiutare lui e gli altri miei figli. La soluzione potrebbe essere quella di portarlo in un collegio dove potrebbe superare il suo trauma.”

Huddling w/the kids of #Kakuma camp #Kenya#humanityactspic.twitter.com/USmK41sCdd

— USAID/DCHA (@USAID_DCHA) 3 novembre 2016

Gli studenti modello della scuola fondata da Angelina Jolie

Ora ci trasferiamo in un’altra parte del campo per visitare uno dei collegi di Kakuma. E’ un posto particolare perché qui vivono bambine a rischio. Le studentesse della Scuola Primaria, fondata dall’attrice Angelina Jolie, si sono distinte distinte per i risultati ottenuti negli esami. L’educazione fa la differenza per queste ragazzine con un passato difficile. “Questo mi sarà d’aiuto in futuro. So che resterò da sola e questo mi aiuterà con i miei figli. Voglio imparare, voglio capire la differenza tra bene e male”, ci racconta una studentessa Rose Hitimana.

#TBT: #UNHCR Special Envoy Angelina Jolie in #Kakuma in 2002.Currently,the camp has 187,333 refugees. Pic:M.Furrer pic.twitter.com/F4lTmwZI5d

— UNHCR KENYA (@UNHCR_Kenya) 17 marzo 2016

Rose è del Sud Sudan, ha 15 anni, ed è una delle 250 studentesse. E’ stata portata con la forza in questo campo. Ora però ha trovato un posto sicuro, dove poter frequentare una scuola di alto livello per ragazze con buone potenzialità. “Un uomo, che era il nostro vicino di casa, mi ha preso e portata qui a Kakuma. Gli avevo detto che volevo studiare. Ma lui mi ha risposto che non mi aveva portato qui per imparare. Mi aveva portato qui per fargli da moglie”, prosegue nel suo racconto Rose.

Ogni ragazza, qui, ha un passato da dimenticare; e grazie alla scuola anche un’opportunità per guardare al futuro. Nei prossimi tre anni, il programma di apprendimento accelerato prevede di far accedere la maggior parte degli studenti fuori età all’istruzione superiore. La sfida è quella di trovare le risorse per costruire nuove scuole e portare sopra il 2% il tasso di iscrizione alla scuola secondaria.

Aid Zone - Kenya

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