Apertura esitante di Wall Street dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.
Apertura esitante di Wall Street dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Il mercato, che aveva previsto la vittoria della democratica Hillary Clinton, riduce le perdite rispetto alla tendenza pre-apertura quando i futures sugli indici erano arrivati a cedere più del 5%.
In avvio di seduta, invece, il Dow Jones apre appena sopra la parità (+0,14%), il Nasdaq perce lo 0,71%. Gli investitori si sentono rassicurati dal discorso pronunciato dal miliardario newyorchese che garantisce il mantenimento di relazioni forti con le altri grandi potenze.
In controtendenza i titoli farmaceutici che segnano netti guadagni, in seguito alla sconfitta della Clinton che aveva promesso la riduzione dei prezzi delle medicine.
In territorio negativo le borse europee sulle quali però non si è diffuso il panico: la situazione è meno drammatica rispetto a quella creatasi dopo un altro voto a sorpresa, quello sulla Brexit lo scorso giugno.
Londra cede lo 0,02, Francoforte quasi un punto percentuale, Milano poco più di un punto e mezzo. In Europa sono penalizzate le banche e le auto e tutti i settori esposti agli Stati Uniti.
Gli investitori si rivolgono ai beni rifugio come oro e yen e come il mercato delle obbligazioni, in particolare il Bund tedesco. Si riduce il rialzo dell’euro contro il dollaro, a metà giornata la moneta unica veniva scambiata intorno a 1,1.