La qualità del lavoro è quantità

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Di Sophie Claudet
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Nell'attuale contesto economico a livello internazionale si rileva la necessità di concentrarsi sulla qualità dei posti di lavoro: obiettivo migliorare il benessere del lavoratore e accrescere la pr

Il tema della qualità del lavoro è diventato, ormai, oggetto di ampio dibattito a livello comunitario.

Nell’attuale contesto economico, caratterizzato da precarietà, crisi e da una maggiore competizione a livello mondiale, si rileva la necessità di concentrarsi sulla qualità dei posti di lavoro, sia per migliorare il benessere dell’individuo sia per accrescere la produttività del lavoro. Quali sono le caratteristiche e le condizioni che possono rendere migliore la qualità del lavoro, dando benefici a impiegati e e datori stessi? Ne parliamo con Paolo Falco, economista del lavoro presso l’OCSE.

Qualità e quantità e viceversa

Paolo Falco: “Quello che facciamo all’OCSE è uno studio su una nuova metrica di qualità del lavoro che abbiamo messo a punto nel corso degli ultimi anni, ovvero delineare quali sono i termini e le caratteristiche dei posti di lavoro che sono più importanti per il benessere dei lavoratori. E quello che abbiamo trovato più sorprendente per alcuni è che la qualità del lavoro non deve mai andare a discapito della quantità. Ciò significa che i ddue fattori possono essere realizzati simultaneamente, ci sono i paesi nel mondo che riescono a raggiungere alti livelli di qualità e un’economia abbastanza efficiente da creare molti posti di lavoro.”

Come fare felici i lavoratori

euronews: “Quali sono i migliori ingredienti per garantire la felicità sul lavoro?”

Paolo Falco: “Pagare, e poi la sicurezza sul posto di lavoro e la qualità dell’ambiente, questo lo consideriamo un buon equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e le risorse che sono a disposizione per far fronte a queste domande. Abbiamo rilevato, per esempio, che avere opportunità di apprendimento sul posto di lavoro è un aspetto fondamentale della qualità, perché permette ai lavoratori, con gli strumenti adatti, di affrontare compiti che potrebbero risultare più stressanti o più complicati, e rendere tutto molto più impegnativo.”

What is a good quality job ? OCDE_fr</a> <a href="https://t.co/I5HYz7jDu1">https://t.co/I5HYz7jDu1</a></p>&mdash; formametra (formametra) 9 février 2016

Qualità del lavoro in Europa, una situazione eterogenea

euronews: “In Europa quali paesi sono in ritardo su questo fronte, ovvero considerare il benessere importante sia per dipendenti e datori di lavoro?”

Paolo Falco: “Direi che c‘è eterogeneità prima di tutto, se dobbiamo individuare paesi che sono riusciti a creare posti di lavoro di alta qualità in base ai parametri che ho descritto in precedenza, paesi che hanno una buona capacità di mantenere un giusto equilibrio tra le richieste dei lavoratori e le risorse a loro disposizione, allora devo dire che il primato va al Nord Europa, per esempio alla Scandinavia.”

Super étude sur le #Bonheur au travail : une Europe à deux vitesses . http://t.co/CPqD5jWPa3GPTW_FRANCE</a> <a href="https://twitter.com/RsoEntreprendre">RsoEntreprendre

— Michael Ormancey (@MichaelOrmancey) 9 juin 2015

euronews: “E’ fiducioso sul futuro, sul fatto che sempre più paesi in Europa riconoscano che il benessere dei lavoratori è nell’interesse dei datori e della società in generale?”

Paolo Falco: “Le aziende che hanno adottato questa prospettiva devono far conoscere a tutti i buoni risultati raggiunti; penso ad aziende come Google, che operano nel settore informazione,che hanno capito che per avere innovazione e competenza devono puntare su lavoratori motivati. Solo così potremo fare a meno del modello competitivo basato sull’avere dipendenti che lavorano moltissimo ma vengono pagati il meno possibile. Le aziende e i paesi che hanno avuto successo, sono riusciti ad aumentare la produttività, sono in grado di indicare la via agli altri e di portare a un processo di cambiamento che sta diventando una tendenza.”

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