Orlando: lotta al terrorismo priorità principale della campagna presidenziale

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Di Euronews
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Per un approfondimento sulla sparatoria di Orlando abbiamo sentito il nostro corrispondente da Washington, Stefan Grobe.

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Per un approfondimento sulla sparatoria di Orlando abbiamo sentito il nostro corrispondente da Washington, Stefan Grobe.

Nial O’Reilly, euronews: “Stefan, un attacco così vasto ha unito il Paese in un certo senso, ma ha anche fatto riaffiorare i disaccordi sul controllo delle armi, sulla sicurezza nazionale e sul terrorismo. Che impatto avrà sulla campagna presidenziale?”

Stefan Grobe, euronews: “Orlando è il primo test della campagna presidenziale 2016 che dà a entrambi i candidati l’opportunità di apparire presidenziali. Esprimono approcci completamente diversi. Donald Tump twittando di aver sempre detto che una cosa del genere sarebbe accaduta, dicendolo quasi in modo trionfante dandosi una pacca sulla spalla, chiedendo misure più dure, più forti per combattere il terrorismo islamico e rinnovando appelli per una guerra senza quartiere contro l’Isil in Medio Oriente e per il divieto dei viaggi dei musulmani verso gli Stati Uniti.
Hillary Clinton è stata molto più moderata, molto più calma. Ha parlato dell’eroismo dei primi soccorritori, ha ovviamente lanciato un appello per l’unità nazionale, ha detto: È il momento di unirsi, non di demonizzare membri della nazione americana”.

What has happened in Orlando is just the beginning. Our leadership is weak and ineffective. I called it and asked for the ban. Must be tough

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 12 giugno 2016

“Ovviamente Clinton è contro il divieto di entrata ai musulmani negli Stati Uniti, sostiene che non si debba demonizzare la comunità musulmana, ma che la comunità musulmana sia necessaria per combattere contro l’estremismo. Naturalmente ha citato anche altri aspetti di questa storia orribile, come la violenza contro lesbiche, gay, bisessuali e transgender, la violenza delle armi e, su un piano più ampio, l’odio in generale come uno dei problemi più difficili della società statunitense. La campagna per le presidenziali si è già spostata su questo evento facendo del terrorismo una delle priorità principali”.

“We cannot demonize, demagogue, and declare war on an entire religion…Hate is not the answer to hate.” —Hillary

— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 13 giugno 2016

O’Reilly: “Sulla lotta contro il terrorismo di chi si fidano maggiormente gli statunitensi: Trump o Clinton?”

Grobe: “Per tutti gli statunitensi il terrorismo è una priorità principale di questa campagna. Secondo i sondaggi una maggioranza di statunitensi pensa che Donald Trump probabilmente sia più duro sul tema del terrorismo, ma un’altra maggioranza è convinta che Clinton sia molto più forte di Trump per quanto riguarda temperamento ed esperienza, entrambi necessari per combattere il terrorismo. A proposito, la reazione dell’opinione pubblica statunitense è stata sorprendentemente pacata. Questo forse perché era un weekend caldo d’inizio estate oppure – e questo sarebbe peggio – perché gli statunitensi si sono abituati a questo tipo di violenza, considerandola quasi come un evento simile ai tornado che colpiscono il Paese di tanto in tanto”.

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