Si è tenuto negli Emirati Arabi Uniti il primo Dubai Motorcycle Film Festival. Un evento di tre giorni che ha messo in scena cortometraggi e documentari provenienti da tutto il mondo, alla scoperta della comunità dei centauri.
Il padre del festival, il direttore Ian Carless, ci ha svelato che scegliere i film non è stato facile: "Ci sono parecchi contenuti disponibili, quindi scegliere i film... La parte più difficile è stata decidere quali escludere".
Una trentina di film sono stati proiettati nel corso del festival, fra cui Song of Sosa di Cam Elkins, che ha definito così l'importanza di questo genere di eventi: "Festival di questo tipo forniscono ai registi, in particolare i registi di film a tema motociclistico, l'opportunità di raccontare storie su culture e backround diversi".
Fra i momenti da ricordare, la proiezione di Fast Eddie, storia di un veterano della seconda guerra mondiale che non ha mai abbandonato le due ruote, o Rebel Riders, film che mette in scena gli estremi della subcultura legata alla Vespa in Indonesia.
Fra gli esempi locali, Why We Ride, un cortometraggio su donne motocicliste fra le dune del deserto emiratino. Dietro la camera, Michael Vosloo, un regista del luogo, che commenta così il senso del suo lavoro: "Penso che per molte persone che non hanno mai guidato una moto, soprattutto donne, e credono che non sia un'attività adatta a loro, questo sia il film da guardare. È molto breve e va dritto al punto. È molto divertente".
La voglia di proseguire ed espandersi è ancora su di giri. Il motore è già caldo per la seconda edizione, prevista per il prossimo febbraio.