Negli Emirati Arabi è una leggenda. Ha immortalato alcuni dei momenti chiave nella storia del paese, inclusa la firma del trattato che ne sancì la nascita.
È noto come il "fotografo reale non ufficiale". Con la sua macchina fotografica, Ramesh Shukla ha immortalato alcuni dei momenti chiave nella storia del paese, inclusa la firma del trattato che ne sancì la nascita.
Dall'India a Dubai con 55 rupie, una Rolleicord e un sogno
Ramesh Shukla arriva negli Emirati nel 1965 con 55 rupie in tasca - l'equivalente di 50 centesimi - e la Rolleicord che gli aveva regalato suo padre. Aveva viaggiato in barca dall'India con un sogno. Sua moglie e suo figlio lo raggiungeranno poco dopo. Le sue foto sono la testimonianza di quanto Dubai sia cambiata in mezzo secolo.
Il figlio, Neel, ricorda la sua infanzia sul Creek: "È qui che sono cresciuto. Il canale era la mia vita. Mio padre si svegliava la mattina presto e insieme esploravamo la zona".
Testimone della nascita di un paese
La fotografia di Ramesh è dappertutto a Dubai, dalle pareti della metropolitana alle gallerie dell'Etihad Museum. I suoi scatti più celebri riguardano la firma del trattato per la formazione degli Emirati Arabi Uniti. Racconta: "Lo sceicco Zayed era al tavolo della firma a poco più di mezzo metro da me. Lo vidi firmare, presi la macchina fotografica e... flash! Ero così felice! E poi, fuori c'erano gli sceicchi tutti insieme. Scattai la foto, e le mie mani tremavano.... Poi lo sceicco Zayed guardò verso di me. Dopo i discorsi, mi guardò e sorrise!"
Una camera oscura che era anche camera da letto e cucina
La moglie di Ramesh, Taru, era una tecnica di laboratorio, ed era lei che sviluppava le foto nello studio che avevano improvvisato nella loro casa. "La casa era una stanza multiuso che fungeva da camera da letto, cucina e camera oscura - ricorda Neel. - Avevamo due set di stoviglie, vassoi di metallo che si chiamano thali in India. Un thali serviva a sviluppare i negativi, l'altro per mangiare, quindi ogni volta che mangiavamo dovevamo annusare il thali. Se puzzava di sostanze chimiche, non serviva per mangiare".
Ramesh Shukla non ha mai venduto le sue fotografie reali a fini commerciali, ha sempre voluto proteggere il patrimonio e la storia della nazione.