Volete vivere in Giappone? Il visto per "nomadi digitali" potrebbe fare al caso vostro

Il Giappone lancerà un nuovo visto per nomadi digitali a marzo.
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Di Angela Symons
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il Giappone, alla ricerca di una chiave per il rilancio della propria economia, immagina di concedere visti per "nomadi digitali" della durata di sei mesi

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Il Giappone si sta preparando a lanciare, il mese prossimo, un visto per "nomadi digitali". Il documento consentirà ai cittadini di 49 Paesi, compresi gli Stati membri dell'Unione Europea, di soggiornare nel Paese asiatico per un massimo di sei mesi. Con le sue città vivaci, gli splendidi paesaggi naturali e una cultura pop di fama mondiale, il Giappone è il luogo perfetto per combinare lavoro e viaggio.

Il Paese si sta aprendo sempre più agli stranieri nella speranza di rilanciare la propria economia e la competitività internazionale, minacciate dall'invecchiamento della popolazione. Secondo il ministero del Lavoro, oltre due milioni di cittadini stranieri lavorano nel Paese: si tratta già del numero più alto di sempre.

Ecco tutto quello che c'è da sapere sul nuovo visto per nomadi digitali del Giappone: da chi può fare domanda e quali sono le condizioni per l'ottenimento.

Chi può richiedere il visto per nomadi digitali in Giappone?

I cittadini di 49 Paesi e territori possono richiedere il visto per nomadi digitali in Giappone. Tra questi vi sono i Paesi che hanno firmato un trattato fiscale con il Paese o i cui cittadini sono esenti dalla necessità di un visto quando visitano il Giappone. Sono inclusi tutti i Paesi dell'UE, oltre ad Armenia, Bielorussia, Georgia, Islanda, Liechtenstein, Moldavia, Monaco, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Svizzera, Turchia e Regno Unito.

Al di fuori dell'Europa, gli australiani, i sudcoreani, i singaporiani e gli statunitensi sono tra gli altri cittadini che possono presentare domanda. Il visto si rivolge a professionisti altamente qualificati, in particolare a quelli che lavorano nel settore informatico. Sarà concesso per "attività specifiche", tra cui il lavoro a distanza per un'azienda al di fuori del Giappone o come libero professionista per clienti situati all'estero. Si prevede che questo si applichi anche agli YouTubers che ottengono introiti da inserzionisti stranieri.

Quanto bisogna guadagnare per ottenere il visto per nomadi digitali in Giappone?

I candidati al visto per nomadi digitali in Giappone devono avere un reddito annuo di almeno 10 milioni di yen giapponesi (62.672 euro). Devono inoltre aver stipulato un'assicurazione sanitaria privata.

Il visto consente a chi lavoratori a distanza di soggiornare nel Paese per un massimo di sei mesi - il doppio dei 90 giorni attualmente consentiti ai "visitatori di breve durata" esenti da visto, che tecnicamente non sono autorizzati a lavorare durante il loro soggiorno. Il visto può essere rinnovato solo sei mesi dopo aver lasciato il Paese, il che significa che non saranno possibili soggiorni consecutivi.

I figli e i coniugi potranno accompagnare i nomadi digitali durante il loro soggiorno in Giappone, a condizione che siano coperti anche loro da un'assicurazione medica privata. Tuttavia, i richiedenti non avranno diritto alla residenza e non potranno affittare alloggi a lungo termine.La proposta di visto è ora aperta ad una consultazione pubblica prima del lancio previsto per la fine di marzo.

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