Un'Unione europea che risponda alla "chiamata della storia": questa l'ambizione di Ursula von der Leyen nel suo discorso annuale sullo Stato dell'Unione, l'ultimo del suo mandato
Di fronte al Parlamento comunitario a Strasburgo, la presidente della Commissione europea ha insistito sul concetto di competitività, dando molto spazio ai temi economici.
L''iniziativa più rilevante, fra quelle annunciate in questo senso riguarda le pratiche commerciali sleali della Cina: i mercati globali sono inondati di auto elettriche cinesi poco costose, Il cui prezzo è mantenuto artificialmente basso da ingenti sussidi statali, ha spiegato la presidente.
Nell'Unione, rappresentano l'8% del totale dei veicoli venduti, che potrebbe diventare il 15% entro il 2025. Secondo le stime della Commissione, le auto elettriche cinesi costano fino al 20% in meno di quelle prodotte dalle case europee.
"Questo sta distorcendo il nostro mercato, e così come non lo accettiamo a livello interno, non possiamo accettarlo dall’estero".
L’Europa farà tutto il necessario per mantenere il suo vantaggio competitivo, ha affermato von der Leyen citando il celebre slogan "whatever it takes" di Mario Draghi, a cui verrà affidato un rapporto sul tema.
Accordi commerciali con Paesi stranieri, sviluppo dell’intelligenza artificiale, sostegno alle piccole e medie imprese (per cui verrà nominato un inviato speciale) sono cruciali.
L'obiettivo è progredire nella transizione ecologica e negli obiettivi del Green Deal, senza lasciare nessuno indietro. Per questo sarà fondamentale supportare l’industria a ridotto impatto ambientale, dall'energia eolica all'acciaio, dalle batterie ai veicoli elettrici.
Ribadito anche il supporto all'Ucraina, con l'estensione della protezione temporanea, che consente a chi fugge dal Paese in guerra di risiedere nell'Unione senza dover presentare domanda di asilo.
"Casa è dove ci fidiamo l'uno dell'altro", ha detto von der Leyen raccontando con commozione la storia della scrittrice ucraina Victoria Amelina, fuggita dal suo Paese per torvare riparo in Cechia, e poi tornata in patria e uccisa da un attacco missilistico russo lanciato su un ristorante di Kramatorsk a fine giugno.
A questo proposito, porte aperte per l'adesione di nuovi Stati membri al progetto europeo, ma l'allargamento deve andare di pari passo con la riforma delle regole comunitarie, se necessario anche attraverso la modifica dei trattati fondativi.
La presidente rivendica la realizzazione di oltre il 90% degli obiettivi presentati nel 2019 all'inizio del suo mandato, dal Green Deal europeo alla regolamentazione dell'economia digitale e i successi di fronte alle crisi, dal piano Next GenerationEu da 800 miliardi al programma Sure per salvare posti di lavoro nei Paesi membri.
Per alcuni, si tratta di una sorta di manifesto elettorale per una riconferma alla guida della Commissione anche nella prossima legislatura: un'ipotesi che von der Leyen non ha al momento confermato né smentito.
Ma questo discorso sullo Stato dell'Unione potrebbe non essere l'ultimo.
La domanda se la fanno in molti: Ursula Von der Leyen si ricandida per un nuovo mandato?
Si sperava nel suo discorso sullo Stato dell'Unione per avere qualche indicazione. Così non è stato. E, intervistata dalla nostra televisione, la presidente dell'esecutivo europeo ha evitato di rispondere.
- Lei ha molti nemici all'interno del suo stesso gruppo politico, forse perché si ricandida?
"Il messaggio della mia famiglia politica è molto chiaro. Siamo a favore del Green deal europeo. Abbiamo fatto già diverse leggi, tutti insieme Europarlamento, Consiglio e Commissione europea. Abbiamo fissato gli obiettivi per il 2050, abbiamo mostrato la tabella di marcia in Fit for 55, ora si tratta soprattutto di attuarla".
A 9 mesi dalle elezioni europee, anche i popolari europei serrano i ranghi. Basta critiche è tempo di lavorare perché l'Europee dell'anno prossimo restano l'appuntamento prioritario del 2024.